Raccolta dei funghi: trucchi e cose da sapere
- Redazione Artigiano in Fiera
- 9 anni fa
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Il periodo della raccolta dei funghi generalmente va dall’inizio di luglio alla fine di ottobre (a seconda della zona e del tipo di fungo) e, soprattutto a livello amatoriale, è spesso un motivo di relax da condividere con tutta la famiglia. Raccogliere i funghi infatti significa addentrarsi nella natura più profonda, all’interno di boschi silenziosi e dall’atmosfera magica, a volte spettrale.
La raccolta dei funghi segue regole ben precise, a volte scritte (vere e proprie leggi da rispettare), altre volte “trucchi e segreti” che i cercatori più esperti tramandano agli appassionati.
La raccolta dei funghi: il giusto abbigliamento
Il momento migliore della giornata per andare a funghi è certamente il primo mattino, quando il bosco è ancora umido a causa della rugiada notturna. Raccogliere i funghi è un’attività che deve essere fatta sempre nel pieno rispetto della natura in cui ci si trova immersi e per questo motivo ci sono tanti piccoli accorgimenti che ogni cercatore di funghi deve tenere presenti per proteggere se stesso e l’ambiente.
In primo luogo, è molto importante l’abbigliamento che si indossa: scarponi da montagna (che possibilmente devono essere mantenuti resistenti all’acqua, grazie anche ad alcuni appositi prodotti che impermeabilizzano la pelle della scarpa) sono i primi grandi alleati per tenere lontana l’umidità dai piedi. Raccogliere i funghi spesso significa attraversare ruscelli o camminare per colline scoscese, quindi non si deve assolutamente sottovalutare l’importanza della calzatura.
A seconda del periodo dell’anno in cui ci si addentra nel bosco, è importante ricordarsi eventuali giacche sportive o k-way: i boschi spesso sono molto umidi ed è molto facile prendersi un raffreddore!
A livello di accessori, il più importante è senza dubbio l’immancabile cestino di vimini in cui riporre i funghi appena colti. Non tutti i cercatori amatoriali sanno che questo contenitore è obbligatorio per legge! I sacchetti di plastica sono banditi, in quanto rinchiduendo completamente il fungo, impediscono alle spore di diffondersi e creare altri funghi. Una valida alternativa, soprattutto in montagna è la gerla portafunghi, che permette di mantenere libere le mani.
E’ molto utile avere anche un coltellino: quelli appositi per la ricerca dei funghi hanno anche un piccolo spazzolino in una delle loro estremità, perfetto per le prime operazioni di pulizia del fungo (per togliere tracce di terra o foglie).
Raccogliere i funghi nel rispetto della natura e della legge
I cercatori di funghi devono rispettare il luogo dove lavorano: la raccolta, se fatta in modo scorretto, rischia di essere una vera calamità per l’ecosistema. Gli artigiani che producono prodotti a base di funghi sanno bene l’importanza della conservazione e del rispetto dei boschi (un po’ meno gli amatori). Per preservare l’ambiente (e proteggere lo stesso cercatore da qualità velenose), alcune regioni hanno introdotto un apposito tesserino obbligatorio, che viene rilasciato solamente al termine di specifici corsi.
Ci sono alcune accortezze che si possono mantenere per preservare l’ambiente che ci circonda. Il primo esempio è di non andare troppo in giro nel sottobosco, uscendo da sentieri più o meno tracciati. Innanzitutto è pericoloso (soprattutto se non si conosce bene la zona di ricerca), e in più si rischia di rovinare le giovani pianticelle, calpestandole inavvertitamente.
Anche il modo con cui il fungo viene estratto dalla terra deve essere accurato: non deve essere tagliato alla base e non si deve portare via tutta la zolla su cui è cresciuto. Una raccolta corretta prevede l’utilizzo di entrambe le mani, ruotando delicatamente il fungo e contemporaneamente esercitando una leggera forza verso l’alto.
Ci sono poi ulteriori norme, molto specifiche, che devono essere rispettate, pena multe più o meno salate.
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