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Poltrona | Glossario dell’artigianato

Poltrona:

tipi di poltrone

simbolo universale di comodità e relax la poltrona è un largo sedile con lo schienale che a differenza della sedia è imbottito e fornito di braccioli. Esistono vari tipi di poltrone per funzionalità, materiali usati, forma e tecniche di lavorazione. Così esistono poltrone da riposo e da lettura, poltrone da teatro e poltrone “professionali” come quella del dentista ad esempio.

Per quanto riguarda la fattura, abbiamo poltrone artigianali, di design e di produzione industriale, con le prime che eccellono per qualità e unicità di foggia e materiali. Le poltrone, a seconda dell’uso per cui sono state progettate, possono quindi arredare soggiorni, salotti così come locali pubblici, bar, pub e caffetterie, studi medici e sale d’attesa. Ci sono poltrone realizzate in legno, in pelle, in velluto o in materiali sintetici.

Abbiamo poltrone girevoli, poltrone sdraio, a dondolo, con le rotelle, con inclinazione dello schienale regolabile, con poggiapiedi, poltrone elettriche, con funzioni massaggianti e rilassanti per il corpo. Un modello particolare di poltrona è la poltrona-letto, formata in genere da una struttura pieghevole che trasforma la seduta in un letto a un posto.

Cenni storici e primi tipi di poltrone moderni

Il lettisternio romano può essere annoverato tra gli “antenati” della poltrona così come la conosciamo oggi. Il lettisternio nell’antica Roma era propriamente un sacrifico o un banchetto rituale (di derivazione greca) in onore delle divinità che, convitate, riposavano su un letto con il braccio sinistro appoggiato su un cuscino (pulvinus). Da qui il nome del letto, pulvinar.

Il sellisternio era invece banchetto offerto alle divinità femminili con le dee poste su sellae, delle poltrone a un posto. Facendo un bel balzo in avanti verso la poltrona moderna, la forma della poltrona classica fu fino al 1700 quella di un seggiolone con schienale e braccioli rigidi, la cosiddetta cattedra, con gambe a X o H, rivestita di tessuti più o meno decorati, velluto o cuoio.

A dare nuove forme e a creare nuovi tipi di poltrone furono a partire dalla seconda decade del XVIII secolo gli artigiani mobilieri transalpini: dall’avvolgente poltrona a pozzetto, con forma del dorso concava e contigua con i braccioli, alla poltrona a dondolo fino alla più pregiata poltrona à la Reine, larga e confortevole, con braccioli in genere posti dietro la linea delle gambe e il dorsale in legno intagliato, dorato, dipinto o damascato.


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