Pietra ollare | Glossario dell’artigianato
- Redazione Artigiano in Fiera
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Pietra ollare:
la pietra ollare (o steatite) è una roccia metamorfica conosciuta anche con il nome di pietra saponaria o gesso di Briançon. Il suo nome deriva dalla caratteristica principale della polvere che deriva dalla sua lavorazione, che è molto scivolosa al tatto, proprio come quella del talco – infatti la steatite è una variante di questa roccia -.
Caratteristiche
Viene estratta soprattutto in Piemonte e in Liguria e contiene al suo interno magnesio idrato silicato, magnesite e penninite. Può avere un colore variabile, dal bianco al rosso o dal nero al verde, ed è estremamente lavorabile: la durezza della pietra ollare nella scala di Mohs infatti è 1.
Solitamente si presenta sotto forma di grossi blocchi di dimensioni che possono andare dai 20 ai 50 cm. Inoltre offre un’elevata resistenza al fuoco e ha una conducibilità termica circa 8-10 volte maggiore rispetto al materiale refrattario: per questo viene usata per la costruzione di stufe.
Usi della pietra ollare
La steatite viene usata fin dall’antichità, proprio per la sua facilità di lavorazione: nel corso dei secoli infatti è stata la pietra preferita di molti scultori.
Viene usata anche come componente di alcune qualità di talco, utilizzate nella cosmesi e nell’industria farmaceutica, ma l’uso per cui è più conosciuta oggi è la cottura degli alimenti: la pietra ollare infatti viene utilizzata per realizzare piastre, adatte ai barbecue, o pentole, ideali per cotture molto lunghe (es. brasato).
La cottura su pietra è uniforme e più light, perché non è necessario aggiungere grassi, ma rispetto alle normali piastre e pentole in acciaio o in alluminio ci sono alcune differenze relative alla pesantezza del materiale, al costo e alla manutenzione.
In occasione del primo utilizzo infatti ogni utensile in steatite deve essere lavato con acqua salata e asciugato accuratamente. Successivamente deve essere spalmato un olio vegetale su tutta la sua superficie, si deve lasciar riposare l’oggetto per 24 ore e, in occasione dell’utilizzo, questo deve essere sempre riscaldato in modo graduale per evitare che si formino crepe sulla superficie.
Al termine della cottura bisogna invece lasciar raffreddare completamente l’oggetto prima di pulirlo per non scottarsi. Non si deve poi usare nessun tipo di detersivo ma un raschietto e una soluzione di acqua e limone oppure acqua e aceto.
Glossario dell’artigianato | Indice
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