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Alimenti funzionali: che cosa sono e come distinguerli

Alimenti funzionali

Non è facile definire con precisione che cosa siano gli alimenti funzionali, questo perché non esiste una legislazione vera e propria a riguardo. Si tratta di un’espressione che è stata coniata negli anni ’80 in Giappone e la definizione cui si fa solitamente riferimento è quella del 1999 dell’European Consensus on Developing Health Claims Legislation on Functional Foods (Diplocket et. al. sul British Journal of Nutrition), che dice che gli alimenti sono funzionali se:

“dimostrano in maniera soddisfacente di avere effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell’organismo, che vadano oltre gli effetti nutrizionali, in modo tale che sia rilevante per il miglioramento dello stato di salute e di benessere e/o per la riduzione del rischio di malattia. Fermo restando che gli alimenti funzionali devono continuare a essere alimenti e devono dimostrare la loro azione nelle quantità in cui vengono assunti normalmente nella dieta. Gli alimenti funzionali non sono né compresse, né capsule, ma alimenti che fanno parte di un regime alimentare normale”

Quindi non si tratta di integratori, ma di alimenti veri e propri, freschi o trasformati (per esempio le patate al selenio o lo yogurt probiotico), che, inseriti in un regime alimentare equilibrato associato a uno stile di vita salutare, hanno effetti benefici sul miglioramento della salute o svolgono un’azione preventiva contro alcune malattie.

Tra le azioni che gli alimenti funzionali possono svolgere ci sono, per esempio, il miglioramento delle funzioni intestinali, la prevenzione, intesa come riduzione del rischio, di malattie cardiovascolari, il rafforzamento del sistema immunitario, il contrasto all’invecchiamento cellulare. Queste azioni sono dovute alla ricchezza di antiossidanti, vitamine, minerali, fibre, estratti vegetali. Gli alimenti funzionali possono contenere naturalmente questi componenti, ma possono anche essere arricchiti o potenziati.

In Giappone gli alimenti funzionali sono caratterizzati dalla soglia Foshu (Food for Specific Health Use), mentre in Italia e più in generale nell’Unione Europea, non c’è una legislazione che preveda sigle per distinguerli.

Quali sono i principali alimenti funzionali

Si possono considerare alimenti funzionali l’olio extravergine d’oliva, grazie alla ricchezza di Vitamina E, polifenoli, grassi monoinsaturi e polinsaturi, la frutta secca, i legumi, la soia, la cipolla e l’aglio, i pomodori (che può essere potenziato con una maggiore quantità di licopene), le patate al selenio, frutti come mango, anguria, pompelmo, meloni, albicocche, uva, arance rosse e altri frutti rossi, ortaggi come peperoni, carote, broccoli, cavoli e cavolfiore, in particolare il cavolo riccio (kale) è considerato un superfood perché ricchissimo di ricco di vitamine (A, C, K e B6), antiossidanti e sali minerali.

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