Bustine di tè rilasciano miliardi di microplastiche. Ecco come aggirare il problema

Redazione Artigiano in Fiera
5 anni fa
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1 min

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Le bustine di tè in nylon e polietilene tereftalato (Pet) rilasciano nella bevanda miliardi di microplastiche e non si sa ancora se e quanto possano essere dannose per la salute umana. Sulla rivista “Environmental Science and Technology” della American Chemical Society è stato pubblicato uno studio condotto in Canada, presso la McGill University di Montreal, che spiega che durante una infusione avviene il rilascio di micro e nanoplastiche.

Gli studiosi hanno preso in esame quattro diversi tipi di tè confezionati in bustine di plastica, hanno aperto le bustine, le hanno svuotate, lavate e asciugate e poi immerse in acqua a 95° C, la temperatura a cui di solito si prepara l’infuso. Hanno poi verificato al microscopio elettronico la struttura dei polimeri e nel frattempo hanno filtrato l’acqua per raccogliere i detriti. Questi ultimi sono stati analizzati con spettroscopia a infrarossi e a raggi X.

Dallo studio è emerso così che la struttura dei polimeri plastici cambia tra prima e dopo l’infusione in media ogni bustina di tè rilascia 11,6 miliardi di microplastiche e 3,1 miliardi di nanoplastiche. Il materiale usato per le bustine dunque è soggetto a deterioramento durante l’infusione.

I ricercatori hanno anche studiato l’effetto biologico dei residui plastici delle bustine sulle pulci d’acqua, un organismo modello. Hanno esposto questi animaletti ai detriti plastici per una settimana e, anche se sono sopravvissuti, hanno manifestato delle anomalie anatomiche e delle differenze nel comportamento, ossia si muovevano di meno degli animali non esposti a questi detriti. Inoltre dal 5 al 50% delle pulci d’acqua avevano incorporato i frammenti.

Per ora non si può ancora affermare scientificamente se le micro e nanoplastiche rilasciate dalle bustine di tè siano pericolose per la salute oppure no. Già nel 2013 c’era stato un primo allarme, ma in quel caso si riteneva che potessero rilasciare addirittura degli ftalati, che sono potenzialmente cancerogeni, ma questo timore non è mai stato giustificato. Per quanto riguarda le bustine usate per il tè, i materiali usati, ossia nylon e Pet, sono approvati dalle autorità competenti e usati per confezionare e conservare anche altri alimenti. Nei prossimi anni l’argomento sarà approfondito e sapremo se queste bustine possono in qualche modo essere dannose oppure no. Ma nel frattempo cosa facciamo?

Come aggirare il problema delle bustine di tè in plastica

La risposta è molto semplice: usiamo infusi artigianali che non sono confezionati in bustine di plastica. Su Artimondo potrete trovare tantissimi tipi di tè e tisane, confezionati in vasetti. Per prepararli basta prendere un o due cucchiaini di prodotto e metterli in una tazza con acqua bollente, lasciare in infusione per cinque-dieci minuti, a seconda dei gusti e poi filtrare. La bevanda si può dolcificare a piacere.

Provate ad esempio una tisana depurativa e digestiva al 100% naturale a base di tarassaco, rodiola, cannella, betulla e finocchio, oppure un tè bio alla carota e curcuma con zenzero, coriandolo e scaglie di cocco o, ancora, una tisana con proprietà snellenti. Ottima anche la tisana rilassante per combattere l’ansia e quella sedativa alla passiflora e valeriana.

Ricordate, inoltre, che per preparare questo tipo di tisane, si possono usare i filtri, solitamente in acciaio, che si utilizzano quasi come le bustine, ossia si aprono, si mettono dentro le foglioline della tisana, si richiudono e si immergono nell’acqua bollente, poi, dopo il tempo di infusione, si tolgono dalla tazza, si svuotano e si lavano. Oppure si possono usare le tazze che hanno il filtro incorporato e una volta trascorsi i minuti di infusione basta togliere il filtro e la bevanda sarà già pronta nella tazza.