Cibi iodati: quali sono gli alimenti più ricchi di iodio

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
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1 min

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Lo iodio è un elemento indispensabile all’uomo per il corretto funzionamento della tiroide, la ghiandola che, grazie alla produzione degli ormoni della tiroxina e della triiodotironina, regola i processi metabolici ed è fondamentale per il funzionamento di molti organi, tra i quali il cervello.

Secondo quanto dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, un essere umano dai 13 anni di età in su ha bisogno di 150 microgrammi di iodio al giorno. Il fabbisogno aumenta nelle donne incinte e nelle neomamme che allattano, che devono assumerne tra i 250 e i 300 microgrammi al giorno per garantire al bambino un normale sviluppo.

Dalla carenza di iodio possono scaturire diverse malattie, dal gozzo a problemi al sistema nervoso centrale e periferico. Serve dunque assumere la corretta quantità di questo elemento per non incorrere in ipotiroidismo. L’uomo assume lo iodio soprattutto attraverso il cibo, ma quali sono gli alimenti che ne contengono di più? Vediamolo subito.

I cibi più ricchi di iodio

I pesci di mare e i crostacei sono i cibi iodati per eccellenza. Un pesce marino ne contiene dai 1220 microgrammi fino a 2,5 milligrammi al chilo, mentre i molluschi ne hanno dai 798 microgrammi a 1,6 milligrammi al chilo. Tra i tipi di pesce più ricchi segnaliamo le sardine e il merluzzo, che ne contengono fino a 250 microgrammi per ettogrammo. Molto di meno, invece, ne hanno i pesci d’acqua dolce, ma è comunque un apporto interessante: circa 30 microgrammi al chilo come i legumi e le verdure.

Anche la carne rientra tra i cibi ricchi di iodio con i suoi circa 50 microgrammi al chilo, ottimo anche il latte di mucca che ne ha tra i 50 e i 200 microgrammi al litro. Tra i cibi iodati rientrano anche le uova con una quantità di iodio tra i 70 e i 90 microgrammi al chilo. La frutta si ferma invece a 18 microgrammi al chilo, ma per la frutta e la verdura occorre ricordare che la concentrazione di iodio dipende molto dal terreno in cui vengono coltivate. Anche per il latte e suoi derivati la quantità di iodio può variare a seconda che essi mangino o no mangimi fortificati con iodio.

Un alimento diffuso soprattutto nella cucina orientale e che è estremamente ricco di iodio è costituto dalle alghe: le alghe brune contengono quantità di iodio fino a mille volte superiori rispetto al pesce. In particolare l’alga kombu essiccata può contenere fino a 1.542 microgrammi di iodio per ogni grammo.

Gli alimenti arricchiti di iodio

L’alimento iodato che consumiamo di più è il sale marino, che contiene 1,4 milligrammi di iodio al chilo. Chi ha una evidente carenza può optare però per il sale arricchito, che contiene 30 microgrammi di iodio in più rispetto al sale comune.

Il sale iodato va consumato soprattutto a crudo, dunque dopo la cottura. Quest’ultima, infatti, riduce notevolmente il contenuto di iodio. In particolare con la bollitura se ne perde fino al 58%, con la grigliata circa il 23% e con la frittura il 20%.

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