Conceria | Glossario dell’artigianato

Redazione Artigiano in Fiera
5 anni fa
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1 min

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La conceria è il luogo in cui le pelli animali vengono conciate. L’arte della concia racchiude le varie fasi del procedimento con il quale le pelli, materiale organico quindi putrescibile, vengono trattate per essere successivamente lavorate e mantenersi nel tempo. La conceria è quindi lo stabilimento, di tipo artigianale o industriale, in cui avviene la conciatura. Pelli e cuoio vengono ricavati dalla pelle grezza degli animali sottoposti a macellazione: sono quindi un materiale di recupero ma molto pregiato.

Le concerie e la produzione Made in Italy

Il settore conciario italiano è un pezzo forte del made in Italy (in particolare il polo conciario toscano è famoso in tutto il mondo) per ricercati impieghi soprattutto nel settore abbigliamento e accessori, moda e lusso, con la maggior parte della produzione, dalla riconosciuta qualità, che finisce all’estero. Dalle concerie italiane escono prodotti d’eccellenza apprezzati in tutto il mondo, non caso l’Italia produce circa il 17% della produzione conciaria globale (dati UNIC – Unione Nazionale Industria Conciaria).

Fasi della conciatura e tipi di concia più diffusi

Sottoprodotto dell’industria alimentare, le pelli da conciare rappresentano uno degli esempi più antichi (risalente alla preistoria) di sfruttamento da parte dell’uomo delle risorse a sua disposizione tramite una lavorazione manuale, in primo luogo per coprirsi, riscaldarsi, proteggersi dagli agenti atmosferici.

Non si può parlare però di un solo tipo di conciatura ma di tipi di conciatura diversi a seconda delle tecniche e dei macchinari usati in vista del prodotto che si vuole realizzare (ad esempio con il pelo o senza, un giubbino piuttosto che per un paio di scarpe). I tipi di concia più diffusi sono comunque due: la concia vegetale, tra le più antiche, e quella al cromo (ai sali di cromo) anche se esistono altri tipi di concia come quelle all’olio, all’alluminio, allo zirconio.

In ogni caso le pelli animali lavorate nelle concerie sono soprattutto quelli di montone, agnello, capra, vitello e suino. La fase della preparazione delle pelli da sottoporre alla conciatura in senso stretto viene chiamata lavoro di riviera e inizia con il separare la pelle dalla carne.

Questa prima fase è seguita da diversi altri passaggi: dal cosiddetto rinverdimento fino allo sgrassaggio per arrivare al prodotto semilavorato pronto per la concia vera propria che richiede l’uso di un conciante che come visto può essere di natura organica o minerale.

Se la concia vegetale è la più antica, quella al cromo è la più diffusa e usata perché più economica, veloce e anche versatile nel senso che ci si produce di tutto (tranne che buone suole per le scarpe).

Concia al vegetale e concia al cromo

La concia è la fase del processo di conciatura con cui le pelli vengono ben stabilizzate tramite legami irreversibili che si vengono a creare tra le catene del collagene, il che consolida il materiale rendendolo altamente resistente rispetto al tempo, agli agenti esterni, chimici e atmosferici.

La concia vegetale vede l’impiego di materie prime direttamente reperibili in natura sfruttando come conciante sostanze tanniche, cioè ricavate dai tannini contenuti nelle cortecce, nelle foglie e nei frutti degli alberi. Esistono tuttavia anche tannini sintetici, prodotti di sintesi usati allo stesso modo come concianti.

La concia al cromo invece impiega come conciante i sali di cromo, per prodotti finiti dal fiore (strato esterno del cuoio conciato) più fine e più gommoso al tatto rispetto alla conciatura al vegetale. Per la concia al cromo si possono usare tre diversi tipi di macchine: il bottale, l’aspo e la betoniera.

Il bottale

Il bottale è una grossa macchina a forma di botte che gira attorno al suo asse orizzontale riempita a metà di liquido. Dalla grande capacità, il bottale è la macchina da conceria più impiegata. L’aspo è simile al bottale ma è meno potente, ha cioè un’azione meccanica meno efficace sulle pelli, mentre la betoniera, simile a quelle usate per impastare il cemento, ha il vantaggio di miscelare bene i prodotti chimici durante la fase della lavorazione liquida.

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