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Cous cous: uno dei must dell’estate

cous cous

L’estate sta impazzando e, dopo avere parlato di quinoa, oggi proponiamo una valida alternativa per preparare pranzi salutari, freschi e gustosi: il cous cous.

Originario dell’Africa del Nord e della Sicilia occidentale, il cous cous è costituito da granelli di semola cotti al vapore. Attualmente è al quarto posto tra gli alimenti più consumati al mondo e sta conoscendo una popolarità sempre maggiore anche nel mondo occidentale.

Cous cous: un po’ di storia

Questo piatto è uno degli alimenti tradizionali di gran parte dell’Africa del Nord. Di solito accompagna condimenti come carne o verdure cucinate in umido.

Possiamo trovare le prime testimonianze relative a questo piatto in alcuni testi che risalgono alla dominazione musulmana della Spagna (XII secolo). Il cous cous è un alimento che si diffuse molto rapidamente, soprattutto in tutte le regioni bagnate dal Mediterraneo: dalla Cirenaica alla Tripolitania.

Negli anni successivi il cous cous face il suo ingresso anche in Francia, soprattutto grazie alle dominazioni francesi dell’Africa del Nord. Lo stesso sostantivo cous cous ha una radice strettamente francese: il suo nome originario berbero è seksu.

La tradizione africana del cous cous

Secondo le tradizioni africane, il cous cous si deve consumare a cena, condito con l’harissa, una salsa a base di peperoncino, aglio e altre spezie.

L’importanza di questo piatto nella tradizione islamica è testimoniata dai numerosi riti in cui è protagonista. Ad esempio, nei pasti familiari e “più intimi”, il modo con cui deve essere mangiato è descritto nel Corano:

con le prime tre dita della mano destra (pollice, indice e medio) per distinguersi dal Diavolo, che lo mangia con uno, dal profeta che ne usa due e dall’ingordo che ne utilizza cinque

Nel matrimonio magrebino al termine del pasto viene offerto un piatto di cus cus con il quale i genitori “avvallano” la prima notte di nozze. Sempre secondo la tradizione gli sposi non devono mangiare tutto il piatto, conservandone una parte destinata ai poveri.

Le proprietà del cous cous

Il cous cous è un assoluto must dell’estate: è leggero, ricco di fibre e di nutrimenti e si può abbinare con tante verdure di stagione.

Ricco di carboidrati, 100 grammi di cous cous apportano il 26% della Razione Giornaliera Raccomandata di amido, il 21% di proteine e il 14% di fibre.

E’ povero di grassi ed è particolarmente consigliato per diete e regimi ipocalorici. Ovviamente però, vista la sua duttilità, in questo caso è meglio non abbinarlo ad alimenti ricchi di grassi e condimenti…!
E’ un alimento ideale nelle diete anche per la sua capacità di assorbire l’acqua, aumentando il volume dei grani. Anche per gli stomaci più esigenti, possono bastare solo 40 grammi di cous cous per avere un piatto ricco, nutriente e saziante.

La “versione sarda” del cous cous sardo: la fregola

In Sardegna esiste un piatto molto simile al cous cous: la fregola. Un impasto di grano duro e acqua lavorato a mano artigianalmente, tostato nel forno e ridotto in piccole “palline” tondeggianti.

Il legame tra questa antica pasta tradizionale e il cous cous è ancora avvolto nel mistero: alcuni sostengono che la sua origine sia da ricercare sulle rotte dei ricercatori di corallo, altri attribuiscono alcune influenze dovute a scambi culturali tra popolo sardo e Fenici, Punici e Cartaginesi.

Quel che è certo è che sia cous cous che fregola sarda sono ideali per pranzi veloci, freschi e salutari: perfetti per le caldissime giornate estive.

 

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