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Latte in polvere | Glossario dell’artigianato

Latte in polvere:

latte in polvere

il latte in polvere si ottiene dal latte vaccino per disidratazione, eliminando l’acqua con l’uso del calore. Così come esistono diverse tipologie di latte vaccino ci sono differenti tipi di latte in polvere: intero (con un contenuto di grasso intorno al 26%), magro (non inferiore allo 0,5 %), e parzialmente scremato (13-17%). Per far sì che il latte in polvere torni liquido bisogna scioglierlo in acqua calda, e per evitare che si formino dei grumi bisogna aggiungerlo a pioggia.

Produzione

Il latte in polvere viene utilizzato prevalentemente nell’industria alimentare, ad esempio come ingrediente per la preparazione di dolci e gelati. Il metodo di produzione così come lo conosciamo oggi è stato brevettato nel 1847. Sono due le tecniche utilizzate: la prima è il procedimento Hatmaker (roller-dry), mentre la seconda è una tecnica che si chiama spray-dry.

Il latte pastorizzato viene fatto passare attraverso due cilindri (roller-dry) oppure un condotto fino ad una camera (spray-dry), e all’interno sia dei cilindri che della camera la temperatura è variabile tra i 130 e i 150 gradi in base al tipo di lavorazione. In questo modo è possibile eliminare l’acqua dal latte e ottenere la polvere.

Latte in polvere per neonati

Il latte in polvere utilizzato per l’alimentazione dei neonati è formulato, ovvero ha una composizione appositamente studiata per compensare i bisogni nutrizionali del piccolo nel caso in cui l’allattamento al seno (che è sempre consigliabile, come da linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) non sia possibile, e oltre al latte vaccino sono presenti altre sostanze come fibre, vitamine e sali minerali.

Ogni formula viene contraddistinta con una diversa numerazione: il latte 1 ad esempio è quello adatto per i primi sei mesi di vita, la cui composizione cerca di avvicinarsi al più possibile a quella del latte umano, e dai sei mesi all’anno si passa al latte di proseguimento (latte 2). Successivamente si può dare il cosiddetto latte di crescita, o latte 3, oppure passare al latte vaccino. In commercio esistono ulteriori formulazioni per eventuali esigenze particolari, nel caso in cui ci sia intolleranza al lattosio oppure reflusso gastroesofageo, ma in ogni caso prima di somministrare qualsiasi prodotto è bene consultarsi con il pediatra.


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