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Perché i prodotti artigianali costano di più?

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Sembra una domanda banale, ma il prezzo di un oggetto o di un alimento spesso cela dietro di sé molte informazioni riguardo la qualità del prodotto. Partiamo da un dato di fatto: un prodotto artigianale costa di più rispetto a un suo qualunque analogo industriale. I motivi sono molteplici, ma portano inequivocabilmente a un risultato: la produzione artigianale sarà nella quasi totalità dei casi di qualità migliore.

Le economie di scala

Innanzitutto l’industria, per abbassare il prezzo finale, può avvalersi di ampie economie di scala, sia in fase realizzativa che, fattore sempre più decisivo, in quella del trasporto. Le spese di spedizione quasi irrisorie, per unità di prodotto, rendono conveniente delocalizzare le fabbriche e cercare manodopera a basso costo. Così facendo però si elimina la possibilità di perpetuare le tradizioni territoriali tipiche delle attività degli artigiani e si finisce per omologare i prodotti, che sono uguali nei supermercati da Seul a Palermo.

L’artigianato è quanto di più lontano ci sia dalle economie di scala: la produzione è concentrata su pochi pezzi, quasi sempre realizzati a mano o con macchinari che puntano più sulla rifinitura che non sui grandi volumi. E’ scontato quindi che il costo per unità di prodotto sia estremamente più alto e questo non può che ripercuotersi sul prezzo al dettaglio.

Il rispetto della natura e della salute

Una seconda caratteristica che determina una grande differenza di prezzo, ma pure un abisso nella sfida della convenienza tra prodotti artigianali e industriali è l’aspetto natura-salute. Per quanto i grandi brand (soprattutto nel comparto alimentare) puntino molto su concetti come “biologico” o “chilometro zero”, nella migliore delle ipotesi si tratta di prodotti dove la cura maggiore è stata messa nel marketing.

La struttura stessa della produzione industriale non consente di ridurre le distanze tra luoghi di produzione e negozi, né di saltare la grande distribuzione su gomma, mentre è facilmente verificabile, nei mercati cittadini per esempio, la filiera cortissima tra la fattoria di un piccolo allevatore e la bancarella che vende il suo formaggio.

La difesa dell’ambiente attraverso la costruzione di una rete di fornitori e clienti “di zona” è davvero calcolabile in metri cubi di CO2 risparmiati, mentre è un po’ più difficile osservare le ricadute positive del “lavoro fatto a mano” sulla salute dei consumatori. In questo caso ci viene in soccorso la scienza: un esempio su tutti è la superiorità conclamata della dieta mediterranea, che si sposa perfettamente con i tempi e i modi della produzione artigianale, proprio per gli elementi di cui è costituita, tutti realizzabili attraverso percorsi tradizionali e molto poco industriali.

La vera agricoltura biologica poi, garantisce la salvaguardia dalle sostanze chimiche, ma è più vulnerabile ai parassiti e necessita di maggior lavoro. In una battuta: costa di più.

Il giusto prezzo in un’economia matura come quella italiana

“Prodotto artigianale” non è sinonimo di produzione italiana: anche nell’industrializzatissima Cina resistono nicchie di artigianalità sopraffina, ma per guardare un po’ al nostro orticello nazionale, occorre valutare anche il peso che il grado di sviluppo economico e la pressione fiscale esercitano sul prezzo finale di un oggetto o di un alimento venduto in Italia. Ecco che allora una birra artigianale (prodotto in forte ascesa nel nostro Paese), oltre a non poter contare sulle economie di scala proprie dei colossi, oltre a essere prodotta magari con malto d’orzo da coltura biologica, subisce l’imposizione di accise piuttosto elevate, tutti elementi che fanno costare 10 euro una bottiglia da 75 centilitri.

Perché scegliere un prodotto artigianale

L’artigianalità si paga, a volte a un prezzo molto più elevato rispetto a un prodotto da grande distribuzione, ma i vantaggi per i consumatori non si misurano soltanto nel portafoglio. Certo, anche tra gli artigiani si possono celare truffatori, ma la tracciabilità dei prodotti è, per così dire, a misura di cittadino,mentre la cosa è ben più complessa quando si vuole ripercorrere la strada fatta da un pollo di batteria o un da paio di pantaloni prodotti in serie. Insomma mai come nel caso dell’artigianalità l’adagio “chi più spende meno spende” è vero al cento per cento: mettiamoci il cuore in pace, perché a volte i luoghi comuni sono i luoghi della realtà.

 

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