Torta diplomatica: perché si chiama così? Storia e ricetta
- Redazione Artigiano in Fiera
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La torta diplomatica è un dolce italiano diffuso in tutta la penisola e le cui origini sono abbastanza incerte. Sono soprattutto Sicilia e Campania le regioni che ne reclamano l’ideazione, ma sulla nascita di questa torta ci sono molti dubbi e la storia più nota è quella secondo la quale sarebbe stato il cuoco del Duca di Parma a crearla nel Quattrocento per regalarla a Francesco Sforza. Il nome sarebbe dovuto al fatto che era un dolce servito in occasione degli incontri tra i diplomatici, ossia quegli aristocratici che si occupavano di negoziati internazionali.
La torta diplomatica è ovviamente strettamente connessa alla crema diplomatica e non si sa quale delle due sia nata prima. Di certo la seconda è necessaria per creare la prima, anche se non indispensabile, visto che a seconda delle regioni ci sono delle varianti che usano, per esempio, normale crema pasticciera oppure crema di ricotta (quest’ultima soprattutto in Sicilia).
Le caratteristiche principali della torta diplomatica sono la presenza di uno o due strati di pasta sfoglia (in genere il primo e l’ultimo) e uno strato di Pan di Spagna (spesso al centro), anche se ci sono versioni con lo strato di Pan di Spagna alla base e un solo strato di pasta sfoglia in superficie. In genere lo strato superiore che, appunto, è di pasta sfoglia, viene ricoperto di zucchero a velo, ma non è escuso che si possano usare anche altre guarnizioni. Il Pan di Spagna viene bagnato con alchermes oppure con rum o ancora con liquore all’amaretto, ma in realtà ognuno può bagnarlo con il proprio liquore preferito (es. limoncello o liquore alla fragola) e se ne può anche fare una versione analcolica usando sciroppo di ananas o uno sciroppo con soli acqua, zucchero e vaniglia.
La ricetta della torta diplomatica
Vediamo la ricetta più classica della torta diplomatica, cui ovviamente si possono applicare numerosissime varianti.
Ingredienti:
– due rotoli di pasta sfoglia
– un disco di Pan di Spagna
– 30 g di farina
– 100 g di zucchero semolato
– zucchero a velo q.b.
– 4 dl di late intero
– 2,5 dl di panna fresca
– liquore o sciroppo per la bagna
– 4 tuorli d’uovo
– decorazioni (es. frutta fresca o secca, gocce di cioccolato, biscotti ecc.)
Preparazione:
Prima di tutto occorre cuocere i due dischi di pasta sfoglia dopo averli stesi, bucherellati accuratamente con la forchetta, spolverizzati con lo zucchero a velo e infornati in forno riscaldato a 200° C per una ventina di minuti.
Mentre la pasta sfoglia cuoce si procede con la preparazione della crema diplomatica (qui la ricetta) usando i tuorli d’uovo, lo zucchero semolato, la panna fresca e il latte. A questo punto, quando la pasta sfoglia è cotta e la crema è pronta, si può assemblare la torta: si mette un primo disco di sfoglia sulla teglia, poi si aggiunge un primo strato di crema diplomatica, si appoggia il Pan di Spagna bagnato con la bagna prescelta, si aggiunge un altro strato di crema diplomatica e infine si aggiunge l’ultimo disco di pasta sfoglia che va spolverizzato nuovamente con lo zucchero a velo. Si può decorare la torta in superficie o ai lati come meglio si preferisce, magari con una granella di frutta secca e biscotti sbriciolati o macinati, per aggiungere un’ulteriore nota croccante. Questa torta va conservata in frigo, quindi è ottima anche d’estate perché si mangia fresca.
Consigli utili
Se conservata in frigorifero la torta diplomatica può conservarsi per tre giorni al massimo a causa della presenza della crema (anche se siamo certi che non avanzerà!). Per quanto riguarda il liquore o la bagna da utilizzare, si può usare il rum, il limoncello o un liquore all’arancia, mentre chi ama il cioccolato può facilmente preparare una versione di questo dolce aggiungendo durante la preparazione 50 grammi di cioccolato sciolto.
Foto by Charles Hutchins Licenza CC BY 2.0
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