In vacanza con l’artigiano: Volterra e i suoi alabastrai

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
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1 min

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Volterra, una delle perle della Toscana, è una cittadina dalle origini antichissime in provincia di Pisa, ma più vicina a Siena, a circa venti chilometri dal mar Tirreno. E’ generalmente considerata una città etrusca, anche se la sua fondazione risale almeno all’età del ferro. E’ uno dei borghi che meglio conservano vestigia architettoniche preromane.

Volterra: cosa vedere

Di grande interesse storico sono le due principali porte di accesso alla città antica: Porta all’Arco (molto ben conservata) a sud e Porta Diana (priva dell’arco) a nord. Si tratta di costruzioni etrusche, rimaneggiate nel corso dei secoli (soprattutto in epoca romana), risalenti quindi a circa duemilacinquecento anni fa. Iniziata nello stesso periodo è la cinta muraria che serviva naturalmente come difesa per la città.

Proseguendo secondo un percorso cronologico, una visita deve essere riservata al teatro romano, scoperto alla metà del ‘900 e datato al primo secolo avanti Cristo. Decaduta in età imperiale, Volterra riemerse all’epoca dei Comuni, quando riuscì a mantenere l’indipendenza nonostante fosse vicina a tante grosse città piuttosto bellicose come Firenze, Siena e Pisa. Sono di questo periodo le costruzioni del Duomo e di Palazzo dei Priori, oltre alla “nuova” cinta muraria, coronata di altre porte come quella, monumentale, di San Francesco.

Durante il Rinascimento anche Volterra diventò possedimento dei Medici, che costruirono la fortezza a tutt’oggi ben conservata. Nelle epoche successive la città visse alterne fortune e si abbellì di altre costruzioni, ma l’impianto urbanistico non mutò più.

Volterra capitale dell’alabastro

Se la città può davvero “dire la sua” per il patrimonio storico-archelogico, diventa addirittura meta imprescindibile per chi voglia scoprire l’arte degli intagliatori di alabastro o semplicemente comprare un oggetto prodotto con questo minerale.

In città opera dal 1895 la Cooperativa Artieri dell’Alabastro, che si propone nel suo atto fondativo di riunire gli artigiani alabastrai volterrani. Il minerale bianco e lucido abbonda nel sottosuolo della zona ed è stato impiegato fin dall’epoca etrusca. Gli artigiani di oggi hanno appreso le tecniche antiche, tramandate nel corso dei secoli e ancora oggi intagliano il materiale con gli stessi strumenti dei loro avi. Ovviamente modernità e progresso tecnologico hanno avuto tutto il loro spazio e, accanto a prodotti tradizionali come piatti, soprammobili e scacchiere, gli artigiani alabastrai realizzano pezzi di design come pannelli illuminati, lampade, particolari di porte: l’alabastro è tra i minerali più duttili disponibili in natura.

Sono circa trenta gli artigiani cooperanti, ognuno specializzato in una fase del lavoro, che può essere riassunto in quattro momenti successivi: disegno, squadratura, tornitura e ornatura.

Per chi si trova in vacanza o anche solo in gita a Volterra, una visita alla Cooperativa Artieri Alabastro è d’obbligo se ci si vuole immergere nella magia del vero fatto a mano.