Quali vini contengono meno solfiti? Le differenza tra bianchi e rossi

Redazione Artigiano in Fiera
6 anni fa
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1 min

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I solfiti sono degli ioni composti da zolfo e ossigeno e sono prodotti naturalmente dal vino, sotto forma di anidride solforosa, durante il processo di fermentazione, ossia nel passaggio da succo d’uva a vino vero e proprio. Tuttavia, poiché a volte la quantità di solfiti non è sufficiente, vengono aggiunti artificialmente come additivi per preservare il vino durante la vinificazione e combattere processi fermentativi indesiderati che rovinerebbero irrimediabilmente il vino.

Queste sostanze chimiche conservanti hanno proprietà antimicrobiche e antiossidanti e, sostanzialmente, hanno due compiti:
1) inibire l’azione dei batteri che potrebbero deteriorare il vino;
2) agire su enzimi che, sotto l’azione dell’ossigeno, possono deteriorare le caratteristiche organolettiche modificando il sapore del vino.

I solfiti sono stati spesso demonizzati perché, soprattutto in passato, l’anidride solforosa e l’acido tartarico, nelle cantine prive di ossigeno, associandosi all’anidride carbonica creavano un mix che risultava fatale ai cantinieri che lo respiravano. Ma era un problema dovuto all’ignoranza, al non sapere che i locali dovevano essere correttamente areati. Tuttavia a causa di questi episodi si è cominciato a guardare con sospetto ai solfiti. Essi però sono indispensabili nella vinificazione, perché, come abbiamo, visto sono prodotti naturalmente. Tuttavia, per quelli aggiunti artificialmente, è anche vero che più ce ne sono più il vino è scadente.

I vini che contengono meno solfiti

Vino rosso ha meno solfiti — Su Artimondo c’è una **vasta selezione di vini rossi**

In generale i vini che contengono meno solfiti sono quelli rossi, in particolare i vini ottenuti da uve biologiche, per i quali ci sono soglie più basse, di circa la metà rispetto ai vini convenzionali, previste dai disciplinari di produzione. I vini bianchi, invece, essendo più soggetti alla degradazione, hanno bisogno di più solfiti.

I vini di alta qualità ne contengono meno rispetto a quelli più scadenti semplicemente perché questi ultimi, essendo più soggetti al rischio di fermentazione indesiderata, hanno bisogno di una maggiore aggiunta di solfiti artificiali.

In ogni caso è bene ricordare che i solfiti non fanno male e non esiste alcun vino completamente privo, perché vengono prodotti naturalmente. L’unico discorso che si può fare, dunque, è su quali vini ne contengono di meno e come abbiamo visto sono quelli rossi, rispetto ai bianchi (soprattutto i bianchi dolci), e quelli ottenuti con uve biologiche rispetto a quelli convenzionali.

I solfiti fanno male all’uomo?

I solfiti sono compresi tra gli allergeni, anche se la reazione che possono scatenare in soggetti particolarmente sensibili e solo quando la dose aggiunta è eccessiva, non è una vera e propria reazione allergica, per quanto i sintomi siano abbastanza simili.

Un eccesso di solfiti può provocare principalmente mal di testa, tosse, starnuti, orticaria, difficoltà a respirare in soggetti che soffrono d’asma o che sono ipersensibili all’aspirina.

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