Come servire il vino a tavola
- Redazione Artigiano in Fiera
- 8 anni fa
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Se scegliere il vino e prima, imparare a conoscerlo e degustarlo, è un’arte, anche servirlo a tavola è un’operazione molto delicata, che richiede alcune accortezze.
Bisogna infatti anche in questo caso seguire alcune indicazioni precise, per assaporare al meglio i vini di qualunque tipo specialmente quelli più preziosi e pregiati, che sia durante un pranzo oppure una cena elegante.
Come servire il vino rosso e il vino bianco
Si parte dalla posizione della bottiglia, che va tenuta – se è da 75ml – ben salda, nel mezzo, in modo da poter controllare meglio la quantità che si versa nei bicchieri. L’etichetta deve essere sempre rivolta verso l’alto, in modo che gli altri commensali possano sapere quale vino si sta per bere in quel momento. In caso di bottiglie molto grandi, come ad esempio gli spumanti in versione magnum, è possibile tenere la bottiglia con due mani.
La prima differenza tra i vini bianchi e i vini rossi è che i primi devono essere stappati soltanto prima di essere consumati, mentre secondi, soprattutto se invecchiati, possono essere aperti in anticipo e messi in un decanter. In ogni caso è sempre meglio effettuare un assaggio, per evitare sgradevoli sorprese, come una bottiglia che ‘sa di tappo’.
Anche la temperatura è importante: il vino infatti non va mai servito troppo freddo – sotto i 6 gradi – e gli unici vini che si devono servire a 8 gradi sono gli spumanti. I bianchi si devono portare in tavola a 10/12 gradi in base alla loro età, i rosati a 11 gradi e i rossi a 16/18 gradi in base all’invecchiamento. Al massimo, per i vini molto invecchiati, si possono raggiungere i 20 gradi di temperatura.
Infine l’ordine di servizio: all’inizio si devono servire i vini bianchi, seguiti dai rossi giovani e dagli altri rossi, che andranno serviti in base alla loro età. Sicuramente bisogna abbinare il vino al piatto in tavola: i bianchi a esempio possono essere abbinati a pesce e cibi leggeri e i rossi alla carne.
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