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Giornata della Terra: l’armonia tra artigianato e natura

giornata della terra

Come ogni anno dal 1970, il 22 aprile si festeggia la Giornata della Terra, momento di mobilitazione globale sui temi ambientali per la salvaguardia del nostro pianeta. Anche in Italia si celabra l’Earth Day al Villaggio per la Terra di Villa Borghese a Roma. Il consueto concerto vedrà come headliner il giovane rapper napoletano Rocco Hunt.

Il principio ispiratore fu pronunciato dal senatore statunitense Gaylord Nelson nel 1969: “Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”. In quei giorni si era verificata una grande fuoriuscita di petrolio da un pozzo californiano, portando agli occhi dell’opinione pubblica, forse per la prima volta, il prezzo salato che la natura stava pagando al progresso economico.

Nelle ore in cui scriviamo stiamo assistendo a un caso simile, alla periferia di Genova, dove il guasto a un oleodotto ha provocato lo sversamento di greggio in un torrente: è passato quasi mezzo secolo, ma gli allarmi sono sempre gli stessi, anzi oggi a un’aumentata consapevolezza dei rischi ambientali, corrisponde un effettivo aggravamento della salute del pianeta, a causa del riscaldamento globale.

Mai come oggi l’attenzione al nostro pianeta va tenuta alta.

Giornata della Terra 2015: il lavoro artigianale in armonia con l’ambiente

Uno degli aspetti meno raccontati del lavoro artigianale, ma non per questo meno evidenti appena ci si concentra un po’, è la sua capacità di armonizzarsi con l’ambiente e certe volte addirittura di contribuire a migliorarlo.

Ci sembra azzeccato sottolineare questo aspetto dell’artigianato proprio oggi che si celebra la Giornata della Terra, dedicata alla salvaguardia dell’ambiente e alla cura del nostro pianeta.

Innanzi tutto, come ci capita spesso, possiamo delineare brevemente la contrapposizione tra le produzioni su vasta scala dell’industria e quelle (limitate nella quantità) di una realtà artigiana. Ciò che salta all’occhio anche dell’osservatore meno esperto e sensibile è di sicuro l’enorme differenza nell’uso dell’energia, di cui le catene di montaggio delle fabbriche sono voraci.

Anche il consumo di materiali è un elemento che differenzia i due modi produttivi: non che nelle grandi produzioni non si badi a spese, ma è indubbio che lo sfruttamento parsimonioso delle materie prime è una delle caratteristiche costitutive del lavoro dell’artigiano, che banalmente non si può permettere sprechi.

Un altro punto di vantaggio dell’artigianato nella “sfida” al rispetto dell’ambiente è la filiera corta, che implica trasporti di breve raggio (se non il “chilometro zero”, quando è possibile), con conseguente risparmio di carburanti e di emissioni di gas serra. Non dimentichiamo poi il riciclo, che sempre più spesso è la base su cui prendono forma progetti ad alto contenuto di creatività.

L’artigiano lavora con le sue mani, perciò è nel suo interesse personale primario non usare materiali nocivi: ne andrebbe della sua stessa salute. Ecco perché nella stragrande maggioranza dei casi, un prodotto artigianale è fatto di materie che rispettano la salute umana e di conseguenza il delicato equilibrio del pianeta.

Dicevamo più su che l’ambiente può addirittura essere migliorato, non solo salvaguardato, attraverso l’attività artigiana: basti pensare al presidio virtuoso che i pastori e gli agricoltori possono prestare alle zone montuose, in particolare quelle boschive. L’abbandono che ha interessato le montagne italiane dai tempi del boom economico ha creato non pochi problemi, come per esempio malattie delle piante su vasta scala che una presenza umana avrebbe potuto stroncare sul nascere.

Naturalmente non sono solo rose e fiori: ci sono tante produzioni artigianali, soprattutto nei Paesi meno sviluppati, che sono ancora lontane da un rapporto armonioso tra uomo e natura, ma in questo caso è la tecnologia che può fare la differenza. Il mondo dell’artigianato è l’unico ambiente produttivo che riesce a far convivere (anzi a esaltare) tradizione e innovazione, perciò (a puro titolo di esempio) va sostenuto il passaggio dei vasai marocchini dai forni alimentati a copertoni a quelli alimentati a gas.

Se noi di quello che una volta chiamavamo “primo mondo” ne abbiamo la possibilità, un sostegno alla modernizzazione della manifattura artigianale nei Paesi poveri sarebbe un gesto davvero puntuale per festeggiare degnamente la Giornata della Terra.

foto | Flickr

 

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