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Il tè cinese Pu-erh, un’antica tradizione

Il tè può essere come il vino? Nel caso del tè Pu-erh il confronto è del tutto appropriato: dopo un’elaborata preparazione il Pu’er sviluppa il suo aroma pieno attraverso una lunga maturazione. Abbiamo raccolto le risposte alle domande più frequenti sulla preparazione del tè Pu-Erh e sui suoi presunti effetti salutari.

Come viene prodotto il tè Pu-erh?

Tutti i tipi di tè Pu-erh provengono da un tè verde prodotto da una particolare pianta, la Camellia sinesis, che a differenza degli altri arbusti da tè ricorda un albero ed è reperibile nello Yunnan del sud, vicino alla città di Pu Erh che ha dato il nome al tè. Come accade nella produzione del tè nero le foglie vengono prima essiccate delicatamente (al sole o tramite luci riscaldanti nei periodi più piovosi) e quindi sottoposte a maturazione pressate in blocchi. La differenze tra le produzioni sta principalmente qui: se il tè viene sottoposto a maturazione per diversi mesi si avrà il Pu-erh stagionato (o Pu-erh cotto), se invece le foglie vengono direttamente compresse si avrà il Pu-erh a foglie sciolte. Esiste anche il Pu-erh crudo e non invecchiato, che tecnicamente non è un tè nero, ma un tè verde. Durante la stagionatura si sviluppano microrganismi speciali, che conferiscono al tè il suo colore marrone rossastro e il suo aroma unico.

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Quali sono le peculiarità del tè Pu-erh?

Maggiore è il grado di maturità del tè Pu-Erh, maggiore è il suo prezzo. Per diversi decenni il processo di maturazione è stato accelerato dall’aggiunta artificiale di microrganismi. Il tè è quindi pronto per la vendita dopo poche settimane, disponibile come blocco e come miscela di tè sfusa. Il gusto del tè è speciale: il suo aroma è forte, leggermente terroso, a volte leggermente affumicato, ma non acido o astringente come di solito accade con il tè verde.

Come viene preparato il tè Pu-erh?

Innanzitutto bisogna prelevare la giusta quantità di foglie dal tè pressato: aiutandosi con un punteruolo, il tea master deve prelevare circa 4 grammi ogni 100 ml di bevanda da preparare. Poi, utilizzando la tradizionale tazza Gaiwan, le foglie (assolutamente senza alcun tipo di filtro) vengono messe in infusione con acqua a circa 95°. Per filtrare la bevanda dai residui di foglia si utilizzerà direttamente il suo coperchio, manovrandolo con abilità. Generalmente, soprattutto con foglie particolarmente pregiate e invecchiate, la prima infusione viene fatta come lavaggio: per questo motivo, il contenuto della prima tazza viene gettato completamente.

Una volta lavate le foglie, si procede con l’infusione vera e propria, utilizzando sempre acqua a 95° e lasciandole a mollo per qualche secondo. Passato il tempo necessario, il tea master procede con il versamento dell’infuso nelle tazzine da cui si potrà bere. Tutto il procedimento viene svolto nel Cha Yuan, il tipico mobiletto pieno di scanalature atte a scolare le acqua in eccesso. Le foglie di tè Pu-erh resistono fino a 20 infusioni, quindi è possibile ripetere questi passaggi per più volte.

Che effetti ha il tè Pu-erh?

Si dice che il tè Pu-erh abbia un effetto benefico sulla salute, che inibisca l’appetito e abbassi i livelli di zucchero nel sangue, influenzando positivamente la flora intestinale e aiutando contro la gotta e le malattie renali. Tutti questi effetti però non sono scientificamente provati. La teobromina contenuta, come la caffeina nel caffè, ha sicuramente un effetto stimolante sul sistema nervoso autonomo: bisogna quindi vedere il tè Pu Erh come fosse un vino stimolante e berlo durante la lunga cerimonia del tè tradizionale.

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