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Oggi chiude l’Artigiano in Fiera, il giudizio di Intiglietta per gli artigiani presenti: “La bellezza salverà il mondo”

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Ogni giorno Antonio Intiglietta, presidente e fondatore di AF – L’Artigiano in Fiera, scrive a tutti gli artigiani presenti alla manifestazione un messaggio di apertura della giornata di lavoro.
Li raccogliamo e li pubblichiamo qui di seguito.

13 dicembre 2015

Cari artigiani,

nell’apprestarci a concludere le ultime ore di questo nostro straordinario evento, desidero fissare un primo giudizio di quanto abbiamo vissuto insieme.

Il contesto in cui abbiamo lavorato
Innanzitutto voglio fissare alcuni elementi che definiscono il contesto in cui abbiamo operato in questo anno e che ha trovato il culmine in questi giorni.
Per prima cosa voglio ricordare che “AF-L’Artigiano in fiera” si è svolta a tre settimane dal più grave attentato terroristico in Europa occidentale, parte di una terza guerra mondiale, che ha creato un clima di tensione e di insicurezza che per la prima volta ha toccato le nostre città e le nostre famiglie.

Inoltre la manifestazione ha avuto inizio ad appena un mese dall’Expo Universale di Milano, che ha catalizzato per sei mesi l’opinione pubblica, in particolare italiana, portando centinaia di migliaia di persone al sito espositivo a pochi metri da noi.

Da ultimo le date di quest’anno hanno visto la coincidenza del grande ponte di Sant’Ambrogio, che ha visto un grande esodo di milanesi verso mete di vacanza e di riposo. Erano anni che questo non accadeva ed è anche indicatore di un aumento alla propensione all’acquisto, come molti di voi ci hanno raccontato in questi giorni.

La bellezza di questi giorni
Tutto questo contesto non ha impedito che ancora una volta la fiera ci sorprendesse in tutta la sua imponenza e in tutta la sua bellezza. Questo vale sia per la quantità indiscutibile dei visitatori che ci hanno visitato ma soprattutto per la qualità di coloro che lo hanno fatto.
Sono il primo ad essere grato e stupito che dopo 20 anni l’Artigiano in Fiera possa essere sempre così sorprendente.

Sono grato a voi tutti, così numerosi, che vi siete messi in gioco spesso provenendo da Paesi che vivono situazioni anche molto più dure e complesse del contesto in cui i più hanno lavorato quest’anno. Popoli, culture, tradizioni di tutte le religioni del pianeta che lavorano insieme e in sintonia sono un vero segno di pace, contributo per tutti.

Sono grato a tutti coloro che hanno permesso che l’evento si svolgesse garantendo a tutti la sicurezza; penso a tutte le forze dell’ordine, a tutti i livelli, locali e nazionali, compresi i servizi di vigilanza e di security, a partire da Fiera Milano. L’attenzione e la discrezione con cui hanno operato, ha permesso che si costruisse un clima di positività diverso dagli allarmismi invece di chi, più o meno volutamente, tende a favorire invece espressioni di paura.

Sono grato alle centinaia di migliaia di visitatori che hanno affollato i nostri padiglioni, tesi alla ricerca del buono e del bello, che avete saputo rappresentare. Ringrazio sia i visitatori storici, nostri affezionati, sia coloro che hanno raggiunto la manifestazione per il primo anno, magari grazie al potenziamento del sistema dei treni lombardi operato da Trenord, che ha fatto un grande lavoro, così come il sistema della Metropolitana Milanese. Abbiamo inoltre tutti potuto sperimentare che il nuovo layout, con l’allargamento di tutte le corsie di tutti i padiglioni ha permesso di visitare l’evento con un respiro che ha anche facilitato l’acquisto.

In forza della mia esperienza non posso che essere ultimamente grato a Dio per la bellezza che ci ha fatto vivere. Sono convinto, come ci siamo richiamati in questi giorni, che la “Bellezza salverà il mondo”; la valorizzazione di questa bellezza è alla base di ciò che dovremo mettere a punto e correggere per il futuro, lavorando insieme a tutti coloro che, con lo stesso spirito, intendono e intenderanno collaborare a quest’opera.

Auguro a tutti un buon riposo e soprattutto un Santo Natale.

12 dicembre 2015

“Perché continui ad essere possibile offrire occupazione, è indispensabile promuovere un’economia che favorisca la diversificazione produttiva e la creatività imprenditoriale […]”.
Papa Francesco, «Laudato si»

Cari artigiani,
vi riportiamo, di seguito, un editoriale del professor Giorgio Vittadini pubblicato da www.ilsussidiario.net.
L’articolo, che commenta la ricerca resa nota in questi giorni, dimostra quanto sia importante e attuale il valore dell’impresa artigiana.
Vi auguro un sabato proficuo. Domani recapiteremo a tutti voi un messaggio conclusivo al termine di questi bellissimi nove giorni vissuti insieme.

La festa dell’artigianato
di Giorgio Vittadini

Non siamo ancora usciti da una crisi economica mondiale in cui le previsioni di economisti, esperti di fondi di investimento, operatori finanziari, politici sono state sbugiardate dalla realtà. Leggendo certe dichiarazioni di politici ed editorialisti sembra che quanto successo non sia servito a niente. A livello nazionale ed europeo si continua a voler dare l’idea che lo sviluppo dipenda solo dalla programmazione economica e politica, da qualche decina di euro in busta paga in più, da qualche taglio su tasse marginali, da qualche legge promulgata o meno. Non che non siano importanti le condizioni di contorno, ma l’andamento dell’economia non dipende solo da questo.
Ci sono fatti che lo mostrano in modo inequivocabile. Uno di questi è la ventesima edizione dell’Artigiano in fiera in corso in questi giorni nei padiglioni della Fiera di Milano.

Una ricerca condotta dalla Fondazione per la Sussidiarietà in collaborazione con Gefi su un campione di espositori italiani (120 imprese artigianali, l’8% di quelle presenti in fiera), già presentata in questa sede, mostra alcune evidenze sul settore. La prima è che in un momento di difficoltà si va in controtendenza: la maggior parte delle imprese, per lo più di tipo familiare, il cui fatturato medio si aggira sul milione di euro, dichiara che, nonostante la crisi economica si sia fatta sentire, negli ultimi dieci anni ha visto aumentare il fatturato e prevede un ulteriore aumento nei prossimi due anni. Perché? Il dinamismo dell’imprenditore artigiano, così come la sua capacità di seguire le evoluzioni del settore, sembra essere determinante: ci si è aperti al mercato estero, si è cominciato a vendere online, si è ampliata la gamma delle proposte e allo stesso tempo si è puntato su prodotti unici e originali, migliorati nella qualità e nei materiali. E non è stato necessario ridurre il personale, anzi lo si è aumentato. Questo cambiamento è dovuto all’assunzione dei criteri darwiniani e calvinisti sull’impresa che caratterizzano ancora la narrazione dell’economia in certe università à la page? Non sembra proprio. I criteri che muovono gli imprenditori sono piuttosto una sensibilità alla tradizione e alla creatività personale, valori che si coniugano con la passione per la bellezza, l’innovazione, il rapporto con la natura, con l’ambiente e con il territorio e, ancora, la ricerca continua di competenza e professionalità. Strumenti sentiti non in contrapposizione, ma da integrare in modo da permettere una giusta redditività. Il profitto non è la motivazione unica della loro attività, ma piuttosto l’indicatore di come va l’attività stessa.

La ricerca rileva anche il legame che gli artigiani hanno con luoghi educativi come la scuola, l’università, gli ambiti culturali e religiosi. Del resto molti imprenditori sembrano averne esperienza personale, perché l’età media (46 anni), il radicamento in famiglia e la forte presenza di giovani diplomati, laureati o provenienti da percorsi di formazione professionale (il 65% degli artigiani ha un diploma di scuola secondaria, il 16% è laureato; il 44% ha un diploma professionale) danno la misura di ciò che è alla radice della loro professionalità. Un quadro che supera la stereotipata idea di artigianato un po’ pittoresco fatto da persone magari anche geniali ma un po’ sprovvedute. Quello dell’artigianato è un mondo che, pur chiedendo alla politica di migliorare le condizioni di contorno ed essendo sensibile a interventi legislativi intelligenti, non nasce certo da iniziative statali o da riforme di alcun tipo. Il nostro Paese è ancora particolarmente ricco di creatività che nasce dal basso, in modo spesso imprevedibile, e questo va sostenuto aiutando le imprese a esistere, non può essere generato dall’alto.

Bisogna continuare a studiare questo tipo di imprese senza tentare di farle star dentro a schemi di pensiero. Se economisti e politici lo faranno ne avremo un giovamento collettivo. La gente si è accorta da un pezzo che nel mondo dell’artigianato accade qualcosa, una capacità concreta di cambiamento e infatti ogni anno di più affolla la fiera in questi giorni, come in una grande festa.
(Fonte: ilsussidiario.net)

11 dicembre 2015

“Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza della nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati”.

“Mentre coltivare significa arare o lavorare un terreno, custodire vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future”.
Papa Francesco, «Laudato si»

Cari artigiani,

il rispetto per la natura è uno dei fattori fondamentali della cultura del lavoro dell’artigiano.

La trasformazione della materia che ha a cuore i tempi della natura indica, del resto, una concezione diversa di lavorare, di produrre e di fare economia. Si tratta di un elemento centrale della vostra attività: venir meno a questo impegno significherebbe, in qualche modo, violare ciò che ci è stato dato. Tra l’altro, questo aspetto rappresenta una delle caratteristiche riconosciute con particolare stupore da parte del nostro pubblico.

In vista del weekend vi auguro di fare un grande lavoro, beneficiando del flusso di visitatori che, inevitabilmente, incontreremo nella fase finale della fiera.

10 dicembre 2015

“È possibile […] tuttavia allargare nuovamente lo sguardo, e la libertà umana è capace di limitare la tecnica, di orientarla, e di metterla al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale. […] Per esempio, quando comunità di piccoli produttori optano per sistemi di produzione meno inquinanti, sostenendo un modello di vita, di felicità e di convivialità non consumistico”.
Papa Francesco, «Laudato si»

Cari artigiani,

questa citazione di Papa Francesco calza perfettamente con la cultura del lavoro dell’artigiano.

Per dimostrare quanto questa cultura difenda l’uomo e contribuisca a una evoluzione della crisi in termini positivi, abbiamo commissionato una ricerca alla Fondazione della Sussidiarietà, con il coordinamento scientifico di due docenti del Politecnico di Milano e dell’Università di Bergamo.

Dallo studio si evince con chiarezza che l’artigiano è un attore fondamentale per lo sviluppo e la crescita sociale, economica e umana dei nostri Paesi. Allego a riguardo un’intervista che presenta il documento pubblicata da www.ilsussidiario.net. Chiunque fosse interessato, potrà visionare lo studio, nella sua interezza, attraverso il sito www.artigianoinfiera.it e su Artimondo Magazine (cliccando qui)

È iniziata, intanto, la fase finale della fiera. Auspichiamo che il pubblico aumenti di giorno in giorno, con il coinvolgimento di chi, lo scorso weekend, ha usufruito del lungo ponte dell’Immacolata.

Vi auguro buon lavoro,

9 dicembre 2015

“La famiglia è il luogo della formazione integrale, dove si dispiegano i diversi aspetti, intimamente relazionati tra loro, della maturazione personale. Nella famiglia si impara a chiedere permesso senza prepotenza, a dire “grazie” come espressione di sentito apprezzamento per le cose che riceviamo, a dominare l’aggressività o l’avidità, e a chiedere scusa quando facciamo qualcosa di male. Questi piccoli gesti di sincera cortesia aiutano a costruire una cultura della vita condivisa e del rispetto per quanto ci circonda”.
Papa Francesco, «Laudato si»

Cari artigiani,
questa mattina il più importante quotidiano economico nazionale, il Sole 24 Ore, ha reso nota una ricerca sulle caratteristiche delle imprese artigiane presenti in fiera.

Lo studio, commissionato da Ge.Fi. – Gestione Fiere Spa alla Fondazione della Sussidiarietà, afferma che l’artigianato rappresenta uno dei fattori fondamentali di crescita e di tenuta dell’economia negli anni della crisi.

Il comparto costituisce, inoltre, un’importante prospettiva in termini di occupazione, non solo per l’Italia ma anche per l’Europa e il mondo.

La radice su cui regge l’artigianato, spesso, è la famiglia. Una famiglia che non comprende solo il nucleo di appartenenza, ma anche la trama di relazioni data dal rapporto con colleghi e collaboratori. Questa comunità insegna un modo di stare insieme che è basato sul rispetto dell’altro e delle sue diversità.

Del resto, tutti noi abbiamo bisogno degli altri per poter compiere noi stessi.

Con questo messaggio di fraternità, che condividiamo in occasione dell’apertura del Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco, vi auguro di comunicare a tutti la ricchezza umana che proviene dalla vostra radice, la famiglia.

Buon lavoro

8 dicembre 2015

“Quando il cuore è veramente aperto a una comunione universale, niente e nessuno è escluso da tale fraternità”.
Papa Francesco, «Laudato si».

Cari artigiani,

il lavoro, cioè il mezzo con il quale ciascuno di noi cerca di compiere la propria vita, lascia aperte domande di senso e di significato, che portano dentro il desiderio di vivere con pienezza e felicità.

Nel mondo di oggi, sembra che tali interrogativi non riescano a trovare un luogo adeguato nel quale essere accolti. Questa è la vera solitudine: “è sinonimo di impotenza, cioè del fatto che uno non sa cosa fare nella vita, come vivere, e perciò si sente solo, perché nessuno lo accompagna”.

Così una vera amicizia nasce per condividere il senso della vita. Questo è ciò che, spesso, capita tra di voi in famiglia o nella comunità allargata del luogo del lavoro.

Oggi è il giorno dell’“Immacolata Concezione”: decine di migliaia di persone raggiungeranno, come ieri, la fiera. Il mio auspicio è che possiate promuovere al meglio il vostro lavoro, comunicando alla gente il desiderio di bellezza che alberga nel vostro cuore.

7 dicembre 2015

“Nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita”. Papa Francesco, «Evangelii gaudium. Esortazione apostolica», 2013

“Il lavoro dovrebbe essere l’ambito di questo multiforme sviluppo personale, dove si mettono in gioco molte dimensioni della vita: la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l’esercizio dei valori, la comunicazione con gli altri, un atteggiamento di adorazione”. Papa Francesco, «Laudato si», p. 108

Cari artigiani,

domenica abbiamo registrato una partecipazione impressionante in termini di pubblico.

Mi sembra, dunque, necessario approfondire la caratteristica di quella bellezza di cui tutti fanno esperienza in fiera. Mi riferisco al lavoro, ovvero la modalità principale attraverso cui l’uomo cerca di dare una risposta ai propri bisogni e desideri.

Questa risposta non è limitata alle legittime aspettative di guadagno di ciascuno. Riguarda, piuttosto, il desiderio di compimento dell’uomo, alla ricerca di una ragione per cui valga la pena vivere.

Questa tensione al significato e al senso della vita, in fondo, accomuna tutti gli uomini, gli artigiani, i loro collaboratori oltre che i visitatori della rassegna.

Oggi è il giorno dedicato a Sant’Ambrogio (patrono di Milano), un uomo che ha costruito la pace in questa città, lasciando un segno indelebile della sua testimonianza di fede.

Sarà l’occasione per i milanesi (e non solo) di dare avvio al periodo dei regali natalizi.

Vi auguro, dunque, buon lavoro!

6 dicembre 2015

artigiano in fiera 2015

“Prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta a uscire dal paradigma utilitaristico. Quando non si impara a fermarsi ad ammirare ed apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso senza scrupoli”.
Papa Francesco, «Laudato si»

Cari artigiani,

la nostra fiera è appena iniziata e, come avrete avuto modo di vedere, l’afflusso di pubblico ha confermato la stima e il gradimento della gente per la manifestazione.

Questo apprezzamento nasce, come dice il Papa nell’enciclica «Laudato si», dall’attenzione che prestate alla bellezza e alla bontà, che è il cuore del vostro lavoro. Proprio attraverso la bellezza e la bontà, del resto, comunicate una tensione al compimento della vostra vita.

È questa, a mio avviso, la ragione fondamentale dell’originalità e dell’autenticità de L’Artigiano in Fiera.

Adesso, in vista del ponte di Sant’Ambrogio, inizia per tutti voi un percorso importante: vi auguro, dunque, di lavorare nel miglior modo possibile.

Un caro saluto,

5 dicembre 2015: “La bellezza salverà il mondo”

ceramica

Cari artigiani,

oggi prende il via la ventesima edizione de L’Artigiano in Fiera.

Vi ringrazio, innanzitutto, per aver accolto numerosi l’invito alla festa di ieri: in alcune migliaia abbiamo celebrato il prestigioso traguardo, grati per il percorso comune sinora compiuto.

In occasione della speciale ricorrenza, abbiamo tracciato vent’anni di storia della nostra manifestazione:

  • 184 giorni complessivi;
  • 17.000 artigiani;
  • 146 Paesi rappresentati;
  • oltre 24 milioni di visitatori.

La rassegna, anno dopo anno, si sta consolidando come un vero e proprio villaggio globale delle arti e dei mestieri.

Quest’anno l’ampliamento della fiera da otto a nove padiglioni ci permette di ottenere una maggiore rappresentazione dell’artigianato mondiale, dall’Italia all’Europa, dall’Africa al Medio Oriente, dall’Asia alle Americhe. Su una superficie complessiva di 310.000 metri quadrati, in 3.250 gli stand espositivi, saranno esposti 150.000 prodotti provenienti da 115 Paesi.

Il tema di quest’anno è “La bellezza salverà il mondo”. Sono, infatti, convinto che esista un forte legame tra la citazione di Fëdor Dostoevskij e la nostra manifestazione.

In nove giorni, attraverso il vostro lavoro, ciascuno di voi esprime infatti una tensione verso il bello e il buono, che ogni anno stupisce i visitatori. Ecco perché l’esclamazione più frequente che sentiamo pronunciare alla gente è “che bello, che buono”.

In un mondo che vive una “terza guerra mondiale a pezzi” (Papa Francesco), il vostro contributo consente a centinaia di migliaia di persone di respirare un clima di serenità, di pace e di festa.

Benvenuti in fiera, buon lavoro!

 

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