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Tè artigianale, dal Nepal una storia di riscossa

Queste belle giornate di festa a L’Artigiano in Fiera ci permettono di raccontarvi il lavoro e la passione dei nostri artigiani. Man mano che andremo avanti nei nostri racconti vi accorgerete qual è il filo conduttore che lega ogni artigiano all’altro: la determinazione e l’amore per la loro terra. Perchè la bellezza salverà il mondo.

tè artigianale

Abbiamo incontrato il nepalese Shrehta Saumenda, che insieme alla sua famiglia, è titolare di un’azienda che produce tè artigianale, Nepal natural tea industry.

La nostra azienda ha cominciato la sua attività 35 anni fa come impresa sociale per aiutare la popolazione del nostra Paese. Siamo una piccola azienda e i nostri metodi lavorativi sono tradizionali perché altrimenti la qualità del prodotto verrebbe compromessa.

Per noi è stato molto difficile ricominciare di nuovo perchè il devastante terremoto ha colpito le infrastrutture del Nepal e il nostro tè garden dove produciamo il nostro tè è a 5 giorni di macchina dalla capitale, quindi per noi stato molto problematico ricominciare e trasportare il nostro prodotto verso la capitale. Le strade sono ancora compromesse e quindi ci affidiamo agli aerei almeno fino a quando la situazione non migliorerà.

La cosa più importante per me è riuscire a garantire la qualità del mio prodotto per i prossimi anni. Spero in una espansione delle vendite e della produzione, ma quello che mi interessa di più è mantenere la qualità del prodotto.

Il capo della nostra famiglia è molto importante perché mantiene la connessione con la tradizione. La nostra azienda ha 35 anni e lui ci ricorda come dovrebbe essere condotto questo tipo di lavoro.

Terremoto in Nepal, alcuni numeri del disastro naturale

L’evento sismico è accaduto il 25 aprile del 2015 e ha causato più di 8000 morti e migliaia di feriti. Questo terremoto è stato più catastrofico di quello del 1934.
Alcuni edifici secolari sono andati distrutti, tra i quali la torre di Dharahara, già patrimonio mondiale dell’Unesco e situata sulla piazza di Durbar di Katmandu.
Il terremoto ha anche causato una valanga sul monte Everest a circa 220 km ad est dall’epicentro, causando la morte di 17 scalatori.

 

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