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Fico d’India: il frutto brucia grassi che aiuta a dimagrire

fico d'india

Il fico d’India, nome scientifico Opuntia ficus indica, appartiene alla stessa famiglia del cactus (Cactaceae). Si tratta dunque di una pianta succulenta, molto resistente, che produce frutti dalle diverse proprietà tra cui quella di bruciare i grassi. Il fico d’India cresce spontaneo in tutto il bacino del Mediterraneo e matura bene solo nel mese di settembre.

 

Caratteristiche e origini del fico d’India

Le piante di fico d’India possono superare i tre metri, i segmenti del fusto, detti cladodi, praticamente svolgono la funzione propria delle foglie delle altre piante. I cladodi, ricoperti di spine, attecchiscono velocemente, difatti per far radicare e coltivare un fico d’India il metodo migliore è quello di piantare un cladode nella terra umida.

I frutti del fico d’India sono grosse bacche ricoperte pure di spine dalla grandezza variabile; i glochidi sono spine piccolissime molto, ma molto difficili da togliere se si infilano nella pelle, per cui l’uso dei guanti è necessario per pulire il frutto.

Contrariamente a come si chiama, il fico d’India è originario dell’America, precisamente del Messico (già gli aztechi lo coltivavano e commercializzavano) e il nome rinvia all’errore di Cristoforo Colombo che giunto nel Nuovo Continente era convinto di essere invece sbarcato in Asia. Solo dopo gli scambi commerciali seguiti alla scoperta delle Americhe, nel XV e XVI secolo, la pianta venne importata nei paesi del Mediterraneo, in Asia e Oceania.

 

Proprietà benefiche dei fichi d’India

Gli studi scientifici assegnano varie proprietà ai fichi d’India: contribuiscono a mantenere bassi i livelli di colesterolo nel sangue, hanno effetti benefici contro il diabete e contro i disturbi gastrointestinali. Il succo estratto dal frutto è poi diuretico e lassativo, mentre i semi hanno caratteristiche astringenti.

Le foglie dei fichi d’India contengono fibra solubile e insolubile, vitamine A, B1, B2, B3, C e minerali come calcio, magnesio, ferro e potassio. Il fico d’India come detto ha la proprietà di far assimilare meno grassi quindi può essere d’aiuto nel trattamento del sovrappeso, inoltre riduce il senso di fame proprio in virtù della presenza di fibre solubili (come le mucillagini) che rallentano l’assorbimento degli zuccheri a fine pasto “allungando” il senso di sazietà.

Mangiare fichi d’india secondo uno studio messicano (Università della Bassa California – Tijuana) aiuta a regolarizzare l’indice glicemico, grazie a un minor accumulo di adipe. Anche chi non ha il diabete può beneficiare del fico d’India come moderatore naturale della glicemia perché riduce l’assorbimento di zuccheri e grassi e aiuta a dimagrire. L’assunzione del frutto è efficace anche per combattere stipsi e gonfiori, agevolando il transito intestinale.

 

Usi culinari e “terapeutici” del fico d’India

Oltre a essere consumato al naturale, gli estratti delle foglie di fico d’India, come visto utili per combattere il sovrappeso, si trovano in forma di compresse o capsule con il nome di “Nopal” o “Opuntia” e sono da assumere solitamente 30 minuti prima dei pasti nel quadro di un piano di dimagrimento (dieta equilibrata ed esercizio fisico) concordato con gli specialisti.

In ogni caso per non disperdere nessuno dei benefici del fico d’India il frutto va consumato preferibilmente crudo: a fine pasto, a colazione o ancora in ricche macedonie di frutta per un break durante la giornata. Chi tiene di più alla linea può mangiare i fichi d’India abbinandoli a dello yogurt o facendoli  “a insalata”. I più creativi possono cimentarsi anche con un un risotto ai fichi d’India con curry e pomodorini. Ma con il frutto si fanno anche gustose confetture, dolci, biscotti e liquori di produzione artigianale, prodotti dall’aroma e dal gusto unici e inconfondibili.

 

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