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Pannolini lavabili o usa e getta? Qualità a confronto

Pannolini lavabili o usa e getta? È il dubbio che attanaglia molte future mamme alle prese con i preparativi per l’arrivo del bebè. Tra il mare magnum di opinioni di cui sono pieni i blog di mamme, una premessa è doverosa: la scelta è personale. Tutto dipende dalle esigenze del bambino, dal tipo di organizzazione familiare e dalla disponibilità economica. Non esiste una decisione giusta o sbagliata. Carla Bubudri, ad esempio, alla nascita di Samuel, aveva le idee molto chiare: “Dopo nove mesi passati a letto a causa di una gravidanza complicata, sapevo con certezza che avrei utilizzato i pannolini lavabili per il mio bimbo: in quei mesi costretta a letto ho avuto modo di studiare e informarmi su tutte le tipologie di pannolini presenti in commercio, di studiare l’anatomia dei bambini e di conoscere il mondo dei pannolini lavabili”.

È così che nasce Agunga, un marchio made in Italy (con sede a Prato, in Toscana), artigianale ed ecosostenibile. I pannolini lavalibi Agunga sono interamente cuciti a mano e sono il prodotto di una filiera a “chilometro zero” che garantisce un controllo della qualità attento e meticoloso, di cui si occupa personalmente Carla. Anche i filati vengono scelti con cura, per garantire il massimo comfort e protezione alla pelle delicata dei bambini. Ma i pannolini lavabili sono davvero la scelta più consapevole e gli usa e getta quella meno sostenibile? Come sempre, dipende dai punti di vista. Per districarsi nel dedalo dei pro e dei contro di entrambi i prodotti, ecco un vademecum prezioso.

Pannolini lavabili: pro e contro

  • Ecologici – Tra i vantaggi dei pannolini lavabili c’è senza dubbio l’impatto ambientale contenuto: le uniche risorse che vengono impiegate per lavare questi pannolini sono acqua ed energia elettrica. Possono essere lavati in lavatrice a 40°, non prevedono l’uso della centrifuga e possono essere riutilizzati come un indumento centinaia di volte e smaltiti con gli abiti usati.
  • Delicati – La maggior parte dei pannolini lavalibi è fatta con tessuti biologici e certificati e non contiene sostanze tossiche o coloranti chimici: un toccasana per le irritazioni o gli eritemi da pannolino, molto frequenti nei neonati. I pannolini Agunga, in particolare, hanno la parte assorbente composta da amido vegetale, perfetto anche per le pelli più sensibili.
  • Economici – Utilizzare questi pannolini permette di risparmiare in modo sostanziale sull’acquisto dei pannolini. Si stima che ogni famiglia spenda mediamente tra gli 800 e i 1000 euro solo nel primo anno di vita del bambino. Cifra che in molti casi si triplica, se si pensa che lo spannolinamento avviene tra il secondo e il terzo anno di vita del piccolo. Un pannolino lavabile, invece, ha un costo variabile tra i 18 e i 30 euro. Il numero ideale da acquistare per non rimanere senza pannolini puliti e asciutti? Da 12 a 15.
  • Poco pratici – Uno dei “contro” contestati da Carla, che puntualizza: “Si tratta di abitudini. È come sostenere che è poco pratico usare le camicie perché si è costretti a lavarle”. Un’osservazione senza dubbio sensata, ma va specificato che i pannolini lavabili devono essere lavati massimo ogni due giorni per evitare sgradevoli odori. Inoltre si asciugano lentamente (non possono essere messi in asciugatrice) e, specie in inverno, può diventare un problema.

Pannolini usa e getta: pro e contro

  • Leggeri – Oltre che essere pratici per i genitori, i pannolini usa e getta sono anche comodi per i bimbi, che hanno un ingombro meno voluminoso (anche se al tocco meno naturale) da portare. In particolare quando si bagnano di pipì o cacca liquida non sono così fastidiosi come possono esserlo i pannolini ecologici.
  • Pratici – Gli usa e getta sono comodi soprattutto quando si viaggia, quando si esce e in situazioni di emergenza. Si possono buttare comodamente nella spazzatura, anche se questo comporta un peso enorme in termini di inquinamento ambientale: i pannolini usa e getta comportano il consumo di acqua e di materie prime non rinnovabili, emissioni di gas serra, l’impiego di derivati petroliferi e sostanze inquinanti.
  • Sostenibili – Nonostante siano l’alternativa più inquinante, esistono molti marchi di usa e getta rispettosi dell’ambiente e della pelle dei neonati, privi di sostanze allergizzanti e irritanti come il lattice e il cloro e prodotti in parte con materiali riciclati. Sono marchi generalmente più costosi della media, ma sono altrettanto sicuri rispetto ai lavabili.
  • Poco economici – Gli usa e getta sono senza dubbio una voce importante nel bilancio familiare. Spesso si ricorre a marchi poco conosciuti ed economici per risparmiare, senza sapere con certezza cosa si sta mettendo addosso ai propri bambini. Meglio optare per scelte più consapevoli e per la salute dei bimbi, che passa anche attraverso la pelle.

 

 

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