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Svezzamento naturale, 8 consigli per far amare il cibo al tuo bambino

Lo svezzamento naturale è una modalità di approccio al cibo spontaneo, che preclude qualsiasi tipo di schema alimentare predefinito. Stiamo parlando di bambini, naturalmente, e nello specifico del momento cruciale (che avviene intorno ai sei mesi) in cui passano dal latte al cibo solido, magari senza ancora aver messo nemmeno un dentino. Come capire quel è l’approccio migliore per il proprio figlio? Lo svezzamento naturale comporta dei rischi? È davvero indicato a tutti i bambini?

Quello che viene proposto dalla maggior parte dei pediatri, quando si tratta di passare dal latte materno o artificiale al cibo solido, è un vademecum mese per mese dove vengono indicati modi e tempi di assaggio dei vari alimenti. Molto rassicurante per i genitori, ma spesso poco efficace per creare nel bambino un rapporto di amore col cibo. La filosofia classica sul tema prevede delle pappe dapprima semplici, senza sale e con pochi ingredienti – brodo vegetale, farine e omogenizzati – per poi passare gradualmente a pasti sempre più complessi e con la presenza di più alimenti.

Lo svezzamento naturale, invece, svincola i genitori da qualunque tipo di schema, rassicurandoli sul timore di allergie o intolleranze. Non esiste nessun programma predefinito, semplicemente si propone al bambino tutto ciò che sembra attirarlo, prestando attenzione alla grandezza di quello che ingerisce e al tipo di cottura dei cibi (il bambino impiegherà qualche tempo per imparare a masticare).

Svezzamento naturale, consigli utili

Lo svezzamento naturale da una parte semplifica l’approccio al cibo dei piccoli di casa, dall’altra prevede più impegno e coinvolgimento da parte dei genitori, che sono chiamati a trattare il momento del pasto come un’opportunità per educare ed entrare in relazione con il proprio figlio. Tra i vantaggi di questa filosofia alimentare c’è innanzitutto l’indipendenza che acquisiscono i bambini: il piccolo è incoraggiato a provare e a testare con tutti e 5 i sensi il cibo che ha davanti, quindi ad afferrare da solo gli alimenti nel piatto. In questo modo si stimola la sua fiducia in se stesso e il momento del pasto diventa un appuntamento irrinunciabile di scoperta e divertimento. Ecco qualche consiglio perché questi momenti si trasformino in pause di piacere per tutta la famiglia:

  1. Mettere il bambino accanto a voi a tavola, evitando di porvi di fronte a lui per imboccarlo: in questo modo si sentirà coinvolto e sarà più stimolato a mangiare seguendo l’esempio dei genitori e di fratelli e sorelle.
  2. Lavare bene le mani del piccolo prima di mangiare: in questo modo si crea una routine che farà capire al bambino quando è ora della pappa. Ed è un’ottima abitudine che si manterrà nel tempo.
  3. Attrezzarsi con tovaglioli, bavaglie, abiti da casa, grembiuli: per i primi mesi il bambino si sporcherà ovunque, ma si divertirà un mondo.
  4. Per cominciare offrire 3-4 alimenti diversi al bimbo: due verdure, un pezzetino di carne e del pane, ad esempio. Purché sia tutto ben cotto e tagliato a pezzettini, se non addirittura schiacciato con la forchetta.
  5. Accertarsi che il cibo non sia troppo caldo o troppo freddo, che sia alla portata del bambino e che possa masticarlo con facilità.
  6. I primi tempi sono consigliate tutte le verdure che si possono cuocere al vapore o si possono bollire, carne bianca tagliata a striscioline e pezzettini di pesce, sempre al vapore o al forno.
  7. Aspettare dopo l’anno per gli alimenti più elaborati, troppo grassi o con condimenti pesanti e piccanti. Dare sempre un piccolo assaggio a attendere di vedere la reazione del bambino.
  8. Seguire la stagionalità degli alimenti e propinare fin da subito grande varietà di cibi, specie di verdure.

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