Dolce Natale: torrone o mandorlato?
- Redazione Artigiano in Fiera
- 7 anni fa
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Torrone e mandorlato possono essere considerati dolci interscambiabili, chiamati in modo diverso a seconda delle diverse usanze linguistiche regionali/locali, o tra le due leccornie tipiche del periodo natalizio ci sono delle differenze che vanno oltre e che forse non conosciamo? Per deliziare le nostre papille gustative in modo più consapevole, vediamo di capirlo! Poi sarà il momento di fare un giro nel negozio di dolci di Artimondo!
Torrone e mandorlato, qual è la differenza
Simili per composizione e aspetto torrone e mandorlato avrebbero tutt’e due lontanissime origini arabe, origini poi rivisitate in Italia nei territori di elezione e di produzione che tutt’oggi sono fiore all’occhiello delle due specialità dolciarie, con fasi di produzione e lavorazione diverse per due prodotti appunto differenti.
Se il mandorlato è da sempre e pacificamente un’eccellenza dolciaria del veronese, con il paese di Cologna Veneta famoso per la sua antica arte nella produzione di questo dolce, la patria natale del torrone è spesso contesa tra Cremona e Benevento, entrambi centri di eccellenza per la produzione del dolce.
Il torrone (termine fatto derivare dal latino torreo, abbrustolire) avrebbe secondo alcuni studi storici origine araba o sannita ma si sostiene pure che sarebbe stato creato per la prima volta proprio a Cremona, a forma di torrazzo (la torre campanaria cittadina dell’epoca), nel 1441, in occasione delle nobili nozze tra Francesco Sforza e Maria Grazia Visconti. Di sicuro un secolo dopo, nel 1543, il comune di Cremona fece preparare torrone in quantità per un dono istituzionale.
Passando alla produzione, le ricette di torrone e mandorlato hanno diversi ingredienti che le accomunano (zucchero, miele e albume d’uovo) ma se nel mandorlato tradizionale, quello originale, sono presenti solo le mandorle, nel torrone ci sono altri tipi di frutta secca, spesso combinati insieme: dai pistacchi alle nocciole, dalle noci alle arachidi fino ai semi di sesamo.
Morbido o duro, a seconda della durata della cottura, ricoperto o meno di cioccolato bianco o nero, il torrone più solido può richiedere anche dodici ore di cottura rispetto alle otto ore circa che servono per il mandorlato.
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