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L’aceto balsamico tradizionale secondo l’Acetaia Giusti

Essendo capace di arricchire ogni tipo di piatto dall’antipasto al dolce, per gustare fino in fondo il suo aroma ne bastano davvero poche gocce: parliamo ovviamente dell’aceto balsamico tradizionale, che è uno dei condimenti più famosi e apprezzati al mondo.

Ad Artigiano in Fiera 2016 abbiamo incontrato Eleonora Grattini, pr dell’Acetaia Giusti, un’azienda dalla lunga storia che porta avanti con passione l’antica tradizione, per produrre aceto balsamico tradizionale di Modena DOP e aceto balsamico di Modena IGP, e ci siamo fatti raccontare qualcosa in più.

L’aceto balsamico è buonissimo perché aggiunge quel tocco in più a un cibo che già di per sè è buono, per renderlo più gustoso.

L’inizio della lavorazione dell’aceto balsamico nella dinastia Giusti risale al 1605, e questo prodotto è sempre stato fin da subito un condimento preziosissimo, tanto da venire custodito con grande cura:

Si ha la tradizione delle donne che tenevano la chiave del granaio attorno al collo, e non la mollavano mai. Poi i re utilizzavano l’aceto balsamico quindi anche noi nel 1929 siamo stati insigniti con il diploma reale, quindi con il brevetto. Tant’è che troviamo l’emblema reale sopra le nostre bottiglie.

Oggi l’Acetaia Giusti ha raggiunto la 17ma generazione e dall’antica bottega si è passati ad una grande azienda. Nonostante questo però la lavorazione è ancora rigorosamente artigianale e viene apprezzata in tutto il mondo.

L’anno scorso abbiamo chiuso con un fatturato di 6 milioni di euro, esportiamo in circa 60 paesi.

Ma qual è il segreto di tanto successo di un aceto balsamico così antico e pregiato?

E’ quello di rimanere fedeli alla tradizione dell’aceto balsamico continuando però con piccole innovazioni, che sono nel voler rendere questo prodotto fruibile a tutti, esportandolo in tutto il mondo, ma anche considerando il grande valore che è stato tramandato nel corso dei secoli.

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