Apicoltura, primavera 2019 da dimenticare: il maltempo abbatte la produzione di miele

Redazione Artigiano in Fiera
5 anni fa
0
1 min

Redazione Artigiano in Fiera
5 anni fa
0
1 min

Il ritardo con cui questa primavera 2019 si sta palesando non è un problema solo per chi deve fare il cambio dell’armadio o deve aspettare ancora qualche settimana per il primo bagno al mare. È un vero e proprio dramma per una categoria in particolare che dipende fortemente dai tempi della natura e dalla fioritura dei fiori. Stiamo parlando degli apicoltori. L’apicoltura italiana è un’eccellenza a livello mondiale e il miele artigianale è il migliore che si possa trovare, ma per essere così buono ha bisogno di seguire i ritmi delle api e le api quest’anno hanno rischiato seriamente di morire di fame.

La Federazione Apicoltori Italiani (FAI), infatti, ha deciso di chiedere addirittura lo stato di calamità, perché dal monitoraggio dei dati produttivi relativi al mese di maggio, che è un mese importantissimo per la produzione del miele, è emersa una perdita spaventosa, un po’ in tutte le regioni italiane, con picchi relativi ad alcuni particolari tipi di miele, come per esempio quello di acacia al Nord.

Ovviamente è tutta colpa del maltempo che ci ha fatto vivere un inverno lunghissimo e una primavera praticamente inesistente. Solo in questi ultimi giorni di passaggio da maggio a giugno il clima sembra in procinto di tornare nelle medie stagionali. Finora, invece, abbiamo avuto temperature al di sotto della media, ma soprattutto pioggia e vento che hanno causato danni inestimabili.

Apicoltura danneggiata dal maltempo: la maledetta primavera 2019

Miele di Acacia naturale artigianale — Su Artimondo trovate il miele di acacia naturale e artigianale

La FAI ha posto l’accento sull’abbassamento della temperatura in questa primavera 2019 e il perdurante maltempo che hanno causato frequenti episodi di sciamatura. Inoltre i forti venti hanno danneggiato gli alveari, la pioggia ha fatto esondare molti corsi d’acqua coinvolgendo anche interi apiari. Come se non bastasse, si sono registrati anche molti episodi di spopolamento delle famiglie di api dovuti ad avvelenamenti da fitofarmaci.

Se andiamo a guardare più nel dettaglio dal Nord al Sud d’Italia, vediamo che quest’anno la produzione di acacia è stata scarsa nel Nord Ovest e Nord Est e addirittura nulla in Piemonte. Nelle pianure lombarde ci sono state rese molto basse, da 0-5 kg per alveare a meno di 10 kg per alveare. In collina e in montagna non c’è stata ancora alcuna produzione, mentre il Emilia-Romagna è stata molto limitata.

Nel Centro Italia c’è stata una perdita di oltre il 70% di miele primaverile, mentre per quanto riguarda il Sud si salva la Basilicata, con una buona produzione di miele di agrumi sulla costa ionica e di miele di sulla, mentre in Sicilia c’è stato un massimo di 15 kg per alveare. Nella maggior parte della Sardegna si è stimata una produzione di miele in calo del 50%.

Secondo la FAI le perdite per il settore ammontano a circa 25-50 milioni di euro, introiti che quest’anno gli apicoltori non avranno, e ancora non sono stati valutati tutti i danni. In gran parte del Paese la situazione è insostenibile, gli apicoltori devono ricorrere a nutrizioni supplementari per le api, che altrimenti rischiano di morire di fame, e ovviamente anche le aziende produttrici sono allo stremo.

Le Regioni ora dovranno stimare tutti i danni nelle zone maggiormente colpite dal maltempo e il Ministero delle Politiche Agricole dovrà intervenire, perché gli apicoltori, in annate come questa, hanno bisogno di un vero e proprio pronto soccorso .

Su Artimondo continuerete a trovare il miglior miele artigianale italiano con la possibilità di scegliere tra diversi tipi di miele e diverse proposte di peso e prezzo.