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Artigiani senza crisi: mestieri e imprese in crescita nonostante la congiuntura economica

imprese artigiane

Ci sono alcune categorie di artigiani e di imprese artigiane che hanno affrontato la crisi meglio di altre che anzi sono cresciute a dispetto della congiuntura economica sfavorevole. A fornire lo stato dell’arte un report di Unioncamere e InfoCamere che hanno scattato un’istantanea sull’imprenditoria artigiana in Italia a fine 2017.

Quali sono allora le imprese del mondo artigiano che nonostante i lunghi anni di crisi economica sono riuscite a resistere, a restare sul mercato e addirittura a crescere?  

Mestieri artigiani anti crisi: i settori in crescita

Tra i mestieri artigiani capaci di andare controcorrente e affrontare la selezione della categoria messa a dura prova dalle cattive condizioni economiche ci sono artisti come i tatuatori, sarti di abiti da cerimonia, panettieri e pasticceri, giardinieri e meccanici industriali.

Tra le aziende artigiane che sono sopravvissute più che bene alla crisi quelle di pulizia, quelle per il disbrigo di pratiche e di altri servizi. Per fornire qualche numero, ad esempio nel settore “Altri servizi alla persona” tatuatori e specialisti dei piercing sono a fine 2017 cresciuti di 4.000 unita rispetto a 5 anni prima, mentre le imprese artigiane del settore pulizia degli edifici sono cresciute di oltre 6.000 unità tra dicembre 2012 e dicembre 2017.

Non c’è crisi nemmeno per i giardinieri, +3.400 nello stesso lasso di tempo, per le agenzie di disbrigo pratiche (+2.000 unità), per i meccanici industriali, cresciuti di 1.854 unità, per fornai e pasticceri (+1.355 unità). I sarti per cerimonie sono invece aumentati di 1.451 unità. Tra gli altri settori artigiani in crescita durante la crisi quello accessori di abbigliamento. Tra i mestieri artigiani anticrisi anche parrucchieri ed estetisti, tappezzieri e carpentieri.

Saldo imprese artigiane a fine 2017

Artigiani senza crisi, ma non per tutti è andata così. Più in generale alla data del 31 dicembre 2017, le imprese artigiane registrate in Italia risultavano 1.327.180, con 80.836 nuove iscrizioni nell’anno e 92.265 cessazioni, per un saldo negativo di circa 11mila imprese  (-0,85 % sull’anno precedente).

La crisi non può dirsi perciò ancora definitivamente superata perché se è vero che sono in diminuzione le cessazioni di impresa, sui livelli minimi da 10 anni a questa parte nel 2017, sono in calo anche gli aspiranti artigiani.

Il numero di chi decide di mettersi in proprio aprendo una attività imprenditoriale alla fine dell’anno scorso è risultato il più basso dell’ultimo decennio. Sempre guardando agli ultimi anni, anche se il trend di diminuzione dello stock di imprese artigiane si è andato riducendo, dal 2012 a oggi hanno dovuto chiudere i battenti circa 110mila imprese artigiane.

 

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