Il giusto prezzo di un paio di calze in filo di Scozia

Redazione Artigiano in Fiera
9 anni fa
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1 min

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Qual è la giusta cifra da pagare per un paio di calze in filo di Scozia, lo standard maschile per quanto riguarda le calze eleganti? Ad Artigiano in Fiera 2015 abbiamo avuto risposta al nostro quesito economico, grazie alla chiacchierata che abbiamo fatto insieme a Guido Sacchi di Sabas Calze, impresa novarese produttrice di calze di alta qualità.

Calze filo scozia prezzo, tutto quello che c’è da sapere

Partiamo dalla fatidica domanda: quanto devono costare due calze in filo di Scozia perché siano di alta qualità?

Il limite è tre euro, al di sotto di quel livello non è vero filo di Scozia, perché il prodotto diventa non remunerativo. Ma già tre euro sono un prezzo improponibile per una calza fatta con un doppio filo ritorto. Ci sono poi il rimaglio a mano, la stiratura, la confezione, lo studio della grafica: aiutano a vendere ma fanno lievitare i costi. Sotto i tre euro si tratta di un filato simile ma “c’è sotto qualcosa”.

Quanto lavoro a mano c’è in un prodotto come questo?

C’è Molto lavoro a mano. Si parte dal filo: le macchine fanno il grosso del lavoro, ma poi bisogna cucire le punte perché vengono già aperte; successivamente la calza viene stirata su forme calde; poi si controllano una a una, va fatta l’appaiatura (si mettono gancini, etichette, timbri) e infine c’è l’inscatolamento. Insomma c’è tantissima manodopera in un paio di calze!

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Ci sono differenze nelle lavorazioni, in base al materiale usato?

Sì ci sono delle differenze perché la calza classica in filo di Scozia va presentata in modo adeguato, cioè imbustata, con la velina all’interno, con etichette curate. La calza più economica, più sportiva, ha un altro tipo di confezione, più veloce. Ci sono anche le cuciture automatiche, che per esempio fanno risparmiare tempo…

Le calze in filo di Scozia sono le più diffuse?

E’ difficile dire quale sia il tipo di calza che va per la maggiore. I giovani preferiscono altri tipi di calze. Le calze in filo di Scozia sono adatte a chi fa un lavoro d’ufficio, a un dirigente, a un professionista. I ragazzi giovani difficilmente le usano perché non sono adatte a tutte le calzature, per esempio non vanno molto bene con le scarpe da ginnastica.

Come definirebbe il vostro prodotto, le calze Sabas?

Noi produciamo calze di alto livello, non vogliamo fare concorrenza a prodotti di prezzo basso. A dire il vero anche se volessimo non potremmo nemmeno farlo. Partiamo da fibre nobili, come il cashmere, la seta, la pura lana, il filo di Scozia: tutti filati garantiti, irrestringibili, con colori solidi. Già la base di partenza, il puro costo dei materiali, ci impone di stare molto al di sopra di quei tre euro di cui parlavamo prima. L’obiettivo è quello di distinguerci dai nostri concorrenti.

Quali sono le calze più costose?

Il modello in cashmere e seta (70% cashmere e 30% seta) costa venticinque euro al paio, sono calze molto fini con il rimaglio a mano e tutte le finiture. Il filato che usiamo per fare questa calza costa intorno ai duecento euro al chilo. Poi ci sono le calze di seta che costano sui quindici euro al paio e quelle in misto cashmere che arrivano a tredici euro.