Cammeo: cenni storici e perché è tornato di moda

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
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1 min

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Il cammeo è un gioiello caratterizzato da una pietra o una conchiglia su cui viene incisa un’immagine, solitamente un ritratto di un essere umano.

La lavorazione del cammeo è sempre artigianale, non è un gioiello che può essere riprodotto in serie. Prima di tutto occorre trovare la pietra o la conchiglia più adatta all’incisione, poi se ne taglia la parte convessa (operazione che si definisce scoppatura, perché si taglia “la coppa”), in seguito si passa alla sagomatura o segnatura del pezzo che è stato tagliato: è infatti all’interno della coppa che vengono tracciati i contorni dei cammei, eliminando tutte le altre parti superflue. Le operazioni successive sono l’aggarbatura (si dà la forma ovale o tonda al cammeo), la scrostatura (l’abrasione della parte più esterna) e infine l’incisione vera e propria.

Cammeo: cenni storici

Gli antenati del cammeo sono le incisioni rupestri di cui si ha traccia fin dal 15.000 a.C., e i sigilli esistenti fin dal 4000-3000 a.C., il più famoso dei quali è lo scarabeo egiziano.

L’arte di incidere le gemme fu sviluppata poi dai fenici, gli etruschi, i greci e i romani e proprio gli incisori ellenici si rivelano i migliori nell’età dell’oro, tra il V e il IV secolo a.C., perché cominciarono a usare pietre come il calcedonio, il turchese e la malachite.

Tra il III e il II secolo a.C., per le incisioni in bassorilievo si cominciarono a usare materiali a più colori e a più strati e tra le figure che venivano scolpite sui cammei c’erano anche personaggi come Alessandro Magno. Dopo la sua morte, con il passaggio del potere dai greci ai romani, molti artigiani ellenici furono richiamati in Italia per incidere cammei di ogni genere, poiché la richiesta stava diventando sempre più alta.

Durante il periodo delle conquiste barbariche, non ci fu posto per gioielli raffinati come i cammei, che in seguito non furono incoraggiati neanche dalla religione cristiana. Tuttavia, la loro rinascita avvenne in Inghilterra, grazie alla regina Elisabetta I, che aveva l’abitudine di regalarli.

Il periodo più importante per i cammei è in Italia nel Rinascimento, tra il XIV e il XVI secolo, quando artisti di tutto il mondo si recavano a Roma e a Firenze per imparare l’arte dell’incisione e a quel periodo risalgono le stupende collezioni medicee che includevano anche bellissimi cammei. In seguito, nell’800, in Inghilterra la regina Vittoria fu una delle più grandi appassionate di cammei.

Cammeo: perché è tornato di moda

Negli ultimi anni il cammeo è incredibilmente tornato di moda, soprattutto grazie all’abilità di artigiani che lo hanno reinterpretato con nuovi materiali, rendendo dunque questo raffinato gioiello accessibile anche a chi non può o non vuole spendere troppo.

In commercio oggi abbiamo cammei più leggeri e dunque più facilmente indossabili rispetto a quelli antichi, perché sono fatti in resina o in pasta polimerica, con dettagli in cristalli Swarovski o inseriti in braccialetti di macramè. Anche i soggetti scelti sono moderni e vanno da animaletti domestici a personaggi di miti, favole o protagonisti di opere cinematografiche.

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