Vini e prosecchi, qual è la differenza tra DOC e DOCG?

Redazione Artigiano in Fiera
5 anni fa
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1 min

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DOC e DOCG sono due etichette che certificano l’origine controllata dei prodotti enologici, dai vini ai prosecchi: due marchi italiani che tutelano da un lato il consumatore, che sa di aver acquistato un prodotto di alta qualità realizzato secondo un certo disciplinare di produzione, e dall’altro il produttore che può difendersi dalla contraffazione del made in Italy viti-vinicolo.

I marchi DOC e DOCG, acronimi che stanno rispettivamente per Denominazione di Origine Controllata e Denominazione di Origine Controllata e Garantita, sono indicati anche con la grafia puntata (D.O.C e D.O.C.G). Sono circa 70 i vini italiani a marchio DOCG, contro i circa 300 vini DOC.

Ma qual è la differenza tra DOC e DOCG? Prima di vederla va ricordato che entrambe le denominazioni dal 2010 sono ricomprese nella categoria o denominazione comunitaria DOP (Denominazione di Origine Protetta) con conseguente prerogativa di approvazione dei due marchi in sede europea.

DOC e DOCG

Come detto DOC sta per Denominazione di Origine Controllata. L’etichetta certifica la delimitata zona di origine per la raccolta delle uve usate per la produzione di un determinato vino. Una produzione regolata da un disciplinare che in origine veniva approvato con decreto ministeriale (dal ministero dell’Agricoltura). Un vino DOC per essere tale dovrà avere determinate caratteristiche organolettiche, di gradazione alcolica e di affinamento in botte.

Un vino DOCG invece è un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Questa etichetta identifica la provenienza geografica di un vino molto pregiato che da almeno un lustro si è potuto già fregiare del marchio DOC. La differenza tra un vino DOC e DOCG sta essenzialmente nei requisiti più stringenti relativi ai controlli chimico-organolettici.

Le verifiche vengono eseguite da una commissione di esperti e comprendono anche un’analisi sensoriale del vino. Le condizioni organolettiche verranno poi ricontrollate nella fase di imbottigliamento del vino, prima di metterlo in commercio.

Come per la DOC anche la denominazione DOCG va indicata obbligatoriamente sull’etichetta del vino e può consistere soltanto nel nome geografico di una zona a vocazione viticola, ad esempio Barolo, o nell’unione in etichetta del nome storico di un prodotto e della sua zona di produzione, è il caso del Moscato e del Barbera d’Asti.

Barbera d’Asti Superiore DOCG

Il Barbera d’Asti Superiore DOCG 2015 selezionato per voi da Artimondo tra le migliori produzioni artigianali, disponibile nel nostro negozio di bevande online, è un vino piemontese ottenuto da sceltissime uve del vitigno Barbera.

Un vino fermo d’eccellenza, dal tipico colore rosso rubino, dall’odore fruttato e dal gusto deciso, corposo, in grado di entrare in armonia con ogni piatto esaltandone il sapore.

Il Superiore DOCG, vinificato in vasche di fermentazione d’acciaio e affinato 18 mesi in carati di rovere Allier, non copre il sapore dei piatti ma ne valorizza le fragranze. Questo vino è perfetto soprattutto per accompagnare pietanze ricche e saporite, carni bianche, rosse ed arrosti.