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Scoperto in Egitto il formaggio più antico del mondo

formaggio più antico del mondo

Gli antichi egizi oltre che astronomi, scienziati, ingegneri e architetti ante litteram erano anche dei grandi buongustai se si pensa alla recentissima scoperta, da parte di un team di archeologi italo-egiziano, di quello che sarebbe il formaggio più antico del mondo. Battuta a parte, la scoperta è stata fatta durante gli scavi presso la tomba di un alto funzionario dell’antico Egitto a Saqqara. Si tratta del residuo di un pezzo di formaggio, con del liquido biancastro solidificatosi ancora visibile, fatto con latte di pecora, mucca e capra insieme, cagliato durante l’epoca dei faraoni, 3.200 anni fa.

Il formaggio più antico del mondo trovato in una tomba

Secondo gli esperti si tratta “probabilmente del più antico residuo solido di formaggio mai rinvenuto finora” come rivela lo studio di fresca pubblicazione sulla rivista Analytical Chemistr. Una scoperta quella del più antico formaggio al mondo che è per metà italiana visto che del team hanno fatto parte ricercatori e professori dell’Università di Catania oltreché del Cairo. Più in dettaglio la “massa solidificata biancastra” è stata notata in un’anfora mentre si scavava nella necropoli di Saqqara, a sud del Cairo.

L’archeo formaggio e la brucellosi

Le analisi proteomiche, a cura del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania, hanno accertato che si tratta di un formaggio “ovino-caprino-bovino”. In più è stata rilevata una “sequenza peptidica attribuibile al batterio Brucella melitensis”, la brucellosi, malattia infettiva diffusa nell’antico Egitto in epoca faraonica come già scoperto in base ai resti osteoarticolari di alcune mummie. Ora la conferma, grazie alle prove biomolecolari.

L’archeo-formaggio secondo gli studiosi era stato messo nella tomba per il viaggio eterno del proprietario identificato in Ptahmes, sindaco di Tebe e ufficiale di alto rango nei regni di Seti I e di Ramses. Il suo sepolcro già scoperto nel 1885 era andato smarrito, coperto dalle sabbie del Sahara, per essere ritrovato solo nel 2010 da alcuni archeologi dell’Università del Cairo. 

 

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