Legni esotici pregiati e problematiche ambientali

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
0
1 min

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
0
1 min

I legni esotici pregiati provengono da alcune specie di alberi tipiche delle regioni tropicali o equatoriali. Si tratta di un tipo di legname “duro” e molto caro che può essere venduto anche a peso e non a metro cubo (per prezzi che arrivano a 50 euro al kg o al m³). I legni esotici pregiati sono quasi sempre adatti alla tornitura e sono usati per lavori di ebanisteria, di intarsio, di liuteria e per arredamenti particolarmente costosi, vista la massa di legno impiegata. Tra i legni esotici pregiati più noti abbiamo l’ebano, il palissandro, il mogano e il teak. E ancora il caoba, il framire, l’afrormosia, il doussie e il padouk.

Tipi di legni esotici pregiati

L’ebano è tra i legni esotici più pregiati in commercio, ha diverse varietà, a seconda di colore e durezza, la più ricercata e costosa è comunque quella “nera” con cui le tribù native dell’America tropicale facevano i loro amuleti. L’ebano come molti sapranno non galleggia, è infatti più pesante dell’acqua. La sua fibra molto dura è adatta per lavori di tornitura, di intarsio (come la rifinitura di mobili di lusso) e per realizzare parti di strumenti musicali.

Tra i più conosciuti legni pregiati esotici c’è il palissandro, di origine indiana, dal colore marrone con striature rosso scure e dall’odore dolciastro che si presta benissimo a ricercati lavori di intarsio, di tornitura e in ebanisteria. Con il palissandro si fanno splendidi mobili artigianali e di lusso, strumenti musicali (chitarra, fagotto, controfagotto) e pavimentazioni in legno. Il difetto è che non è molto durevole.

Tra le caratteristiche principali del mogano, originario all’America tropicale e dal colore rossastro, abbiamo invece la sua indeformabilità, anche per questo è molto usato nella produzione di mobili. La fibra del mogano lo rende adatto a diverse lavorazioni, qualche difficoltà si può avere nella lucidatura.

Il teak, originario dall’Indocina, ha un elegante colore marrone scuro, si lavora con facilità e dopo la necessaria stagionatura, viene usato per costruire mobili di pregio ma anche per la pavimentazione di superfici e per costruzioni in ambito navale.

Legni esotici pregiati e questioni ambientali

È pacifico che sulla provenienza, sull’export e sul commercio di legni esotici pregiati servirebbe una regolamentazione più ferrea, con un quadro di norme che siano difficilmente aggirabili a livello internazionale. La materia incorpora questioni che hanno a che fare con problematiche ambientali e legali relative al saccheggio di una risorsa naturale che va a intaccare gli equilibri dell’ecosistema oltre a privare spesso le popolazioni indigene di un “loro” bene essenziale.

Nell’Amazzonia peruviana ad esempio, così come in altre zone tropicali o equatoriali del mondo, da tempo i non nativi saccheggiano di legno esotico le tribù indigene, come informava questa estate un bel reportage su Internazionale a firma Marina Forti.

Imprenditori e tagliatori di frodo senza scrupoli fanno man bassa di legni esotici pregiati anche se in teoria, in questa parte del globo, solo le popolazioni native potrebbero sfruttare di diritto le risorse della loro terra. Una deforestazione illegale così consistente che l’80% del legname pregiato dal Perù è tagliato illegalmente, secondo uno studio della Banca Mondiale.

Le bande armate di tagliatori di frodo, approfittando anche di connivenze e corruzione, occupano il territorio dei nativi e con le motoseghe fanno razzia di specie protette di legni esotici pregiati che poi caricano su imbarcazioni e chiatte. Non a caso nel 2014 due dirigenti nativi Ashaninka sono stati uccisi dopo aver denunciato un traffico illegale di legni esotici pregiati messo in atto, a loro avviso, grazie a complicità di rilievo.

Conseguenze della deforestazione

Salvaguardare le foreste significa tutelare il ciclo dell’acqua, l’aria e il clima. Come dimostrato dalla letteratura scientifica in materia, la deforestazione provoca squilibri climatici a livello globale perché agisce sulla composizione dell’atmosfera e quindi sull’effetto serra. Un singolo albero produce mediamente 20-30 litri di ossigeno al giorno, una foresta tropicale vergine assicura oltre 15.000 milioni di tonnellate di ossigeno all’anno.

La deforestazione selvaggia, per saccheggiare legni esotici o per creare zone di agricoltura e allevamento, brucia ossigeno e rilascia nell’atmosfera tutta l’anidride carbonica che gli alberi durante la loro vita avevano “inglobato” sotto forma di legno e vegetazione. La deforestazione è perciò una delle principali cause della presenza di carbonio nell’atmosfera ed è ritenuta responsabile di quasi un quinto delle emissioni globali di gas serra.

In conclusione possiamo dire che vista la difficoltà che spesso si ha nel tracciare la provenienza dei legnami esotici, magari inconsapevolmente ci può capitare di acquistare manufatti o mobili realizzati con materiali di questo tipo ma dalla provenienza più che dubbia, alimentando così il commercio illegale. Meglio sarebbe forse concentrarsi di più su materiali italiani, dal “kilometraggio” più basso, quindi dalla provenienza certa.