Coppa dell’amicizia: la sua storia e come si usa
- Redazione Artigiano in Fiera
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La Coppa dell’amicizia è un prodotto artigianale tipico della Val d’Aosta e anche uno dei simboli di questa regione italiana confinante con la Francia e per questo legata anche alla tradizione transalpina. Il suo nome francese è “coupe de l’amitié” e a un altro francesismo si ricorre solitamente quando si spiega come si usa la coppa dell’amicizia e cioè bevendo à la ronde: ogni commensale beve da uno dei beccucci e poi passare la coppa al vicino di posto a tavola in senso antiorario e senza mai appoggiare la coppa sul tavolo tra un passaggio e l’altro (altrimenti porta male!).
La Coppa dell’amicizia è rigorosamente in legno, ma non c’è un tipo di legno prediletto, si va dal noce all’acero a seconda delle preferenze. Anche il numero di beccucci non è fisso, varia a seconda della grandezza della coppa e dunque dal suo diametro. Sul coperchio della coppa, sempre di forma circolare, c’è sempre un’incisione, che può raffigurare una pianta, un animale o un altro simbolo caro a chi intaglia il legno.
Coppa dell’amicizia e grolla valdostana: le differenze
Qualcuno usa erroneamente per la Coppa dell’amicizia anche il nome “grolla valdostana”, ma in realtà si tratta di due cose simili, ma diverse: in comune hanno il fatto di essere realizzate in legno e di avere dei beccucci, ma la differenza sostanziale è nella forma.
La Coppa dell’amicizia è bassa e larga, mentre la grolla valdostana è come un calice, tanto che si pensa che il nome “grolla” derivi da “Graal”, il calice usato da Gesù durante l’ultima cena.
Coppa dell’amicizia: il caffè alla valdostana
La Coppa dell’amicizia viene utilizzata per bere soprattutto due tipi di bevande: la più tipica è il caffè alla valdostana che si prepara usando caffè di varietà arabica o robusta.
La ricetta può subire diverse variazioni, ma gli ingredienti principali sono, oltre al caffè, la grappa valdostana, lo zucchero e agrumi come limone o arancia, di cui usare la scorza. A seconda dei gusti si possono aggiungere anche chiodi di garofano, cannella o ginepro.
Nella coppa dell’amicizia si versa prima il caffè (lungo), poi si aggiungono lo zucchero e le scorze di agrumi. Lo zucchero deve essere usato anche per metterlo sull’orlo della coppa che viene bagnata con la grappa. La grappa restante si versa nel caffè. A questo punto si può mettere la coppa sul fuoco, aiutandosi con un cucchiaio di legno per rimestare il composto mentre cuoce. Quando lo zucchero sul bordo della coppa è caramellato, allora si può spegnere il fuoco e far fare alla coppa il giro tra i commensali à la ronde.
Coppa dell’amicizia: il vin brulé
L’altra bevanda che viene spesso bevuta con la Coppa dell’amicizia è il vin brulé. Lo si prepara versando in un pentolino il vino con un po’ di cannella, noce moscata, chiodi di garofano, scorza di limone e zucchero. Lo si fa bollire e poi lo si versa nella coppa per scaldarlo ancora un po’ all’interno di questo prezioso contenitore in legno. Subito dopo lo si può servire ai commensali.
Coppa dell’amicizia: come si pulisce
Intanto, prima del primo utilizzo, occorre sciacquare la Coppa dell’amicizia solo con della grappa o con dei fondi di caffè lasciati macerare per un giorno. Dopo l’utilizzo, invece la coppa non deve assolutamente essere lavata con l’acqua, ma pulita con un panno umido e caldo. Occorre ricordare che la coppa non va mai lasciata vicino a fonti di calore quando è vuota perché si potrebbe spaccare.
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