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Grano Senatore Cappelli: oltre un secolo di storia italiana

grano senatore cappelliIl grano Senatore Cappelli, una cultivar di grano duro selezionata agli inizi del ‘900 nel nostro Paese, ha alle spalle una storia avvincente, fatta di tutti gli ingredienti più nobili dell’ingegno italiano.

Il selezionatore di questo frumento coltivato ancora oggi, fu Nazareno Strampelli, un genetista marchigiano che, su invito del marchese Raffaele Cappelli, si trasferì nel 1906 del secolo scorso in Puglia, per fare ricerca sul grano duro.

Gli esperimenti di Strampelli erano volti a selezionare una varietà di frumento più resistente, che si adattasse a climi diversi e che, in ultima analisi, permettesse di ampliare i raccolti, in un periodo storico in cui in Italia soffriva ancora la fame una fetta ampia della popolazione. Gli studi dello scienziato marchigiano lo condussero a grandi risultati, il più famoso dei quali è la varietà di grano duro Senatore Cappelli (perfezionata nel 1915), dedicata proprio al suo committente.

Strampelli elaborò più di cinquanta varietà di frumento, ma il grano Senatore Cappelli rimase la punta di diamante della sua opera, finendo per diventare la varietà di grano duro più diffusa in Italia (e pure ben al di fuori dei confini nazionali) fino ad almeno gli anni ’60.

Anche il regime fascista si servì del genio di Strampelli e lo coinvolse nella cosiddetta “battaglia del grano”, il tentativo (riuscito) di rendere indipendente l’Italia dalle importazioni. Nella filosofia autarchica del Fascismo, l’indipendenza da fonti estere per quanto riguardava l’approvvigionamento di un bene così basilare, era una pietra angolare e Mussolini stesso celebrò Nazareno Strampelli, nominandolo senatore. A Strampelli i titoli onorofici e la politica però non interessavano e continuò nel suo lavoro minuzioso di ricerca.

Non brevettò mai nessuna delle sue invenzioni, rinunciando a una enorme ricchezza potenziale: fu, per usare termini moderni, un vero precursore dell’open source,in un campo dove oggi le sementi sono gelosamente custodite in bunker blindatissimi e i brevetti valgono milioni di dollari.

Nazareno Strampelli realizzò le sue selezioni con mezzi a dir poco esigui, basandosi quasi esclusivamente sul suo genio e la sua vocazione alla scienza. E’ insomma uno di quei paladini dell’italianissima capacità di fare necessità virtù. Sarebbe bello che nei centri decisionali del nostro Paese ci si ricordasse di esempi come il suo, ma i dati sugli investimenti italiani nella ricerca scientifica ci dicono il contrario.

Oggi in Italia si importa circa un terzo del grano duro trasformato poi dall’industria e spesso riesportato sotto forma di pasta. Il grano Senatore Cappelli ha visto ridursi la sua diffusione ed è diventato una cultivar rara e pregiata, spesso appannaggio dei produttori di pasta artigianali: siamo certi che Nazareno Strampelli approverebbe un uso della sua invenzione così a misura d’uomo.

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