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Perché il lino si stropiccia facilmente?

lino

Il lino è il tessuto più antico in assoluto, quello il cui rapporto con la civiltà è cominciato quando l’uomo ha smesso di vestirsi di sole pelli e pellicce di origine animale. Prodotto dagli antichi Egizi e commerciato in tutto il mondo conosciuto allora dai Fenici, il lino è tuttora una delle fibre più utilizzate al mondo. Usato per sperimentare nuove tecniche di filatura è stato “motore” di alcune innovazioni decisive della Rivoluzione Industriale e oggi mantiene la sua importanza su scala globale grazie anche alla sua ottima sostenibilità ambientale, la più alta tra le fibre vegetali più diffuse.

I semi di lino

Le qualità della pianta di lino non si limitano alle fibre d cui si ricava il tessuto, ma, come abbiamo già raccontato qui su Artimondo Magazine, si allargano al campo alimentare, grazie alle proprietà dei semi, autentici toccasana per l’apparato digerente, il sistema immunitario e la circolazione. Qui però ci vogliamo concentrare sulle caratteristiche del tessuto indagando la sua natura.

Un “parente” della carta?

Perché dunque il lino ha tra le sue peculiarità l’estrema facilità con cui si stropiccia? La risposta va cercata proprio nel punto di maggior forza di questo tessuto millenario: la fibra vegetale è formata al 70% da cellulosa, composto che rende il lino estremamente resistente (per la sua sopportazione della trazione è paragonabile ad alcuni acciai), ma anche molto poco elastico. Proprio come la carta, di cui possiamo considerarlo lontano cugino, il lino ha scarse capacità di ritorno alla forma originaria, precedente a quella presa dopo una piegatura. Insomma il tessuto di lino da un lato è soggetto a riempirsi di pieghe, ma dall’altro è estremamente durevole e refrattario al restringimento.

Freschezza e assorbimento

Tra gli elementi distintivi ulteriori di questa fibra formidabile va sottolineata la capacità di assorbimento dell’acqua, che la rende da un lato perfetta per l’abbigliamento e la biancheria da casa (in particolare le lenzuola in lino consentono una traspirazione perfetta garantendo sempre un sonno fresco), dall’altro particolarmente facile da tingere e colorare in tutte le varianti cromatiche. La facilità di assorbimento non si esaurisce nei confronti dei liquidi, ma si sviluppa anche verso il suono, aspetto molto interessante nel campo dell’arredamento, per esempio quando si parla di tendaggi. L’ultimo attributo del lino su cui non si può soprassedere è la sua perfetta compatibilità con l’epidermide umana: è anallergico e antistatico, cioè non attira la polvere. Non di rado i dermatologi lo consigliano in caso di dermatiti o irritazioni della pelle.

 

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