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Puzzle: il gioco rompicapo amato da adulti e bambini

storia del puzzlePuzzle è uno dei termini di origine inglese più di uso comune nella lingua italiana. In realtà la parola puzzle è uno pseudoanglicismo. Nei paesi anglofoni il gioco si chiama jigsaw puzzle. Con “puzzle” e basta si definisce in genere un tipo qualsiasi di rompicapo. Termine a parte, chi non si è mai cimentato con questo gioco da tavolo antico e buono per tutte le età?

La storia del puzzle ha quasi tre secoli di vita ma il gioco conserva tutt’oggi il suo fascino. Idea regalo sempre attuale, il puzzle come tutti sanno è un gioco a incastro di tessere di cartone o plastica più o meno piccole che completato darà l’immagine rappresentata nella copertina della scatola del gioco. Il puzzle finito diventa quindi anche un quadro da appendere al muro con una bella cornice. Un complemento d’arredo. Ma qual è la storia del puzzle, quando e perché nasce questo gioco?

Breve storia del puzzle

L’invenzione del puzzle viene fatta risalire al 1760 circa come gioco d’impiego esclusivamente scolastico. I puzzles venivano infatti utilizzati per insegnare la geografia ai bambini. Gli artigiani che realizzarono i primi modelli erano produttori di mappe che le dipingevano o incollavano su tavole di legno. Tavole che venivano poi tagliate in piccole tessere da ricomporre.

L’invenzione del primo puzzle viene attribuita al cartografo e incisore londinese John Spilsbury (1739–1769). È con lui che nasce la storia del puzzle. Spilsbury realizzò il primo esemplare di puzzle su un foglio di legno duro, a tema geografico, tagliando i confini di ogni nazione con un seghetto.

I puzzles si diffusero così nel corso del XVIII come giochi pedagogico-istruttivi. Oltre alla geografia dovevano essere di supporto per avere più dimestichezza con la storia dei re ed episodi biblici. Questi primi puzzles erano molto costosi anche perché realizzati con legname pregiato (cedro, mogano). Solo verso la fine del secolo verranno creati puzzles più ludici, aventi come oggetto argomenti più leggeri e divertenti. Tendenza che si manifesterà appieno nel XIX secolo.

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I puzzles da comporre hanno ora come oggetto anche animali e personaggi di storie fantastiche. Sempre in questo secolo la storia del puzzle entra in nuova fase. Il prezzo cala sensibilmente grazie all’uso di litografie e tipi di legno più economici. Oltreoceano i primi puzzle “autoctoni” cominciarono a diffondersi tra il 1830 e il 1850. Prima tutti gli esemplari in commercio erano importanti dal Vecchio continente.

A inizio del XX secolo il boom: anche gli adulti cominciano a giocare con i puzzles e alcune grosse aziende di giocattoli americane bloccano la produzione di altri giochi per fare solo puzzles, tanto era la domanda. I puzzle moderni sono realizzati incollando una foto su un supporto di cartone successivamente tagliato con una particolare fustella. I soggetti sono i più vari e oggi, con le nuove tecnologie, si possono realizzare puzzle anche partendo da un’immagine auto prodotta.

Come gli appassionati sanno bene, la precisione dimensionale con cui vengono realizzati i pezzi è essenziale per distinguere fra loro tessere simili e metterle al posto giusto. La storia del puzzle è anche storia dei diversi tipi di questo gioco.

Tipi di puzzles

Esistono puzzles di diverse dimensioni: da quelli per i bambini (ad esempio i libri-puzzle) formati da poche decine di pezzi (con tessere più o meno grandi) a esemplari di centinaia e migliaia di pezzi (per adulti). In commercio se ne trovano fino a 18-24mila tessere. I puzzles sono quasi sempre di forma rettangolare e le dimensioni dipendono sia dal numero di pezzi sia dalla grandezza di questi ultimi.

Tra i tipi particolari di puzzles abbiamo quelli double face nei quali su entrambi i lati è raffigurato lo stesso soggetto o due soggetti simili in modo da rendere ancora più difficile la composizione (per veri esperti!). Abbiamo poi i puzzles tridimensionali con cui ricostruire una forma solida, per esempio un monumento famoso, e i puzzle-ball che una volta finiti prendono la forma di una sfera. Quest’ultimo tipo di puzzle ha le tessere un po’ arrotondate e un piedistallo che fa da appoggio durante la realizzazione.

 

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