Le qualità di un prodotto unico: il pistacchio di Bronte

Redazione Artigiano in Fiera
5 anni fa
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1 min

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Originario del Medioriente ma siciliano a tutti gli effetti, il pistacchio di Bronte è da sempre noto per la sua versatilità. Il prodotto è, oggi, alla base di numerosi prodotti dolciari e di una vasta gamma di piatti. Ma non solo: l’olio estratto trova applicazione anche in dermatologia e cosmesi, grazie alle notevoli doti emollienti e ammorbidenti.

Il pistacchio di Bronte: la storia

Furono gli Arabi, dopo la conquista della Sicilia a scapito dei Bizantini, a diffondere nell’isola le sue qualità. Lo dimostra l’affinità etimologica del nome dialettale del pistacchio con il corrispondente termine arabo (frastuca, il frutto, e frastucara, la pianta, derivano da fristach, frastuch e festuch, che provengono a loro volta dalla voce persiana fistich).

Nei secoli successivi, il pistacchio è diventato una delle icone della Trinacria e, in particolare, della cittadina di Bronte, in provincia di Catania.

Le qualità del pistacchio di Bronte

La sua produzione si è, infatti, rivelata una risorsa preziosa per il centro etneo: attraverso la trasformazione di pascoli e terreni incolti in “pistacchieti” avvenuta nell’Ottocento, la superficie agricola dedicata si attesta, allo stato attuale, a 4.000 ettari circa (l’80% della coltivazione regionale).

L’utilizzo innovativo di un prodotto così particolare permette di produrre, con lo stesso ingrediente, pesto, torroni, creme e croccanti – racconta Antonello Zingale (I dolci sapori dell’Etna) -. Nella nostra azienda, per esempio, la specialità è rappresentata dai panettoni con la copertura di cioccolato bianco e pistacchio: ogni anno, a Natale, ne produciamo oltre 10mila. La nostra pasta pura viene, inoltre, esportata in numerose pasticcerie in Italia, Germania, Francia e Inghilterra per produrre il celebre gelato.

Un’attività fondamentale per l’economia locale che si avvale, dal 2009, del marchio DOP Pistacchio verde di Bronte: qui i terreni lavici, il clima, le sciare dell’Etna, oltre alle antiche tecniche di lavorazione tramandate di padre in figlio, conferiscono al prodotto particolari proprietà organolettiche.

Il pistacchio di Bronte è, senza dubbio, il migliore al mondo – afferma Claudio Luca (Bacco srl) -. Cresce, infatti, in un microclima strettamente legato al vulcano più alto d’Europa, che lo rende unico e inimitabile. È una varietà autoctona che si sviluppa in una zona caratterizzata da notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il pistacchio, inoltre, nasce su un terreno geologicamente vivo. È una pianta pioniera, la cui radice si nutre di elementi oligominerali che troviamo nel sangue: ricca di omega3, contribuisce alla riduzione delle malattie cardiovascolari.

Pistacchio Bronte: la raccolta

Il pistacchio (pistacia vera) è un arbusto di altezza non superiore ai 6 metri. La raccolta del suo frutto avviene ogni due anni, a cavallo tra la fine di agosto e gli inizi di settembre. In media, sono oltre 30mila i quintali ricavati: sebbene si tratti solo dell’1% della produzione mondiale, le sue peculiarità sono apprezzate a livello globale.

Conclusa questa prima fase, la lavorazione prevede la rimozione del mallo, l’involucro che ricopre il frutto. Subito dopo, attraverso la sgusciatura, viene rimosso il guscio legnoso che racchiude il seme. La pelatura completa il processo: l’eliminazione dell’endocarpo, grazie a un apposito “scottatore”, precede la selezione dei pistacchi.

Pistacchio di Bronte significa fuoco dell’Etna, vento di montagna, caldo di Sicilia e passione dell’uomo – conclude Alessandra Gatto (Sciara) -. L’uomo, per due lunghi anni, si prende cura di ogni singola pianta di pistacchio lottando contro le intemperie e l’asperità del terreno lavico, per riuscire a offrire un prodotto unico al mondo.

Cinque cose che (con molta probabilità) ignorate sui pistacchi

1) I maggiori produttori di pistacchi sono: l’Iran, California e Turchia
2) Sono potenti afrodisiaci e prevengono disturbi sessuali. Si racconta che nell’antica Persia gli amanti si incontrassero sotto gli alberi di pistacchio e insieme ascoltassero il crepitio dei frutti che si schiudevano alla luce della luna.
3) C’è stato un tempo che i pistacchi erano rossi e lasciavano sulle mani e sul viso macchie simili a quelle lasciate dalla ciliegie. In realtà non esistono in natura, ma si tratta di una speciale colorazione che veniva data ai pistacchi importati dal medio oriente per nascondere le macchie. Non sono più in vendita dagli anni Ottanta.
4) I pistacchi tostati senza sale aiutano a ridurre la pressione arteriosa e a tenere sotto controllo il colesterolo. Venti pistacchi al giorno, per esempio, sono la dose ideale per sentire dei benefici sulla pressione alta.
5) E, infine, vogliamo smentire una convinzione ben salda nelle nostre menti ossia che i pistacchi facciano ingrassare. Non è così! Una porzione di 30 grammi di pistacchi fornisce più di 30 vitamine, minerali e altri elementi nutrienti.

L’incredibile versatilità del pistacchio in cucina

Il pistacchio è un alimento dalla versatilità impareggiabile. Sono infatti infiniti i modi in cui viene usato nel settore alimentare. Dai dolci, come il panettone, le creme spalmabili e le basi per il gelato, fino ai liquori, ma anche la pasta fresca, la pasta secca e il pesto, sono innumerevoli le possibilità di utilizzo del pistacchio di Bronte.

Prezzo pistacchio Bronte

Sull’e-commerce di Artigiano In Fiera trovate tanti prodotti già pronti a base di questo incredibile ingrediente, inclusi i pistacchi sgusciati e la granella che potete usare nelle vostre ricette oppure mangiare da soli come snack. Sono infatti consigliatissimi anche a chi è a dieta perché ne basta una manciata per “spezzare la fame” ed evitare di mangiare altro cibo più calorico. Per quanto riguarda il prezzo del pistacchio di Bronte questo dipende dalla quantità: la confezione da 100 gr ad esempio costa 4,50 €.

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