Cosmesi: i sali di alluminio nei deodoranti fanno male davvero?
- Redazione Artigiano in Fiera
- 10 anni fa
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Il dibattito è aperto da tempo: i sali di alluminio contenuti in alcuni deodoranti fanno male? Gli studiosi si dividono sull’argomento: ma innanzittutto, cosa sono questi sali di alluminio? Perché vengono messi nei cosmetici (in particolare quelli industriali)? Fanno davvero male?
Cosa sono i sali di alluminio
I sali di alluminio sono ingredienti che vengono spesso impiegati nella preparazione dei deodoranti, in particolare per renderli antitraspiranti.
Questi sali hanno la capacità di impedire la formazione di sudore, eliminando tutti gli inconvenienti del caso: odori e “macchie” indesiderate. L’alluminio infatti si scioglie nel primo sudore, lasciando una specie di pellicola (una sorta di gel), che va a chiudere i pori sudoripari, impedendo la traspirazione per ore. Una vera e propria patina che funge da barriera contro il sudore.
I sali di alluminio nei deodoranti
Per questo motivo, i sali di alluminio vengono utilizzati nella maggior parte dei deodoranti “antisudore”, con una percentuale che si attesta intorno al 20%, in particolare sotto forma di cloridrati d’alluminio e di idrati di zirconi.
La loro efficacia per questo scopo è assolutamente fuori discussione, ma il discorso è diverso se si parla di salute.
La posizione dell’Università di Ginevra rispecchia il dibattito che è ancora in corso: non essendo ancora stata dimostrata in maniera univoca e incontrovertibile l’effettiva tossicità, per ora è meglio preferire prodotti senza questa formulazione. Ma quali sono i rischi che si correrebbero nell’utilizzo di prodotti contenenti sali di alluminio?
Usare i sali di alluminio: i rischi ipotizzati
Il rischio più paventato è quelli di aumentare la probabilità di tumore al seno. Questo dovrebbe accadere perché i deodoranti, una volta applicati, non vengono risciacquati e quindi le sostanze contenute dovrebbero essere assorbite interamente dal corpo. L’accumulo di questi potrebbe (e ripetiamo: potrebbe) contribuire allo sviluppo di questa neoplasia.
Gli studiosi a favore di questa teoria, rafforzano la loro ipotesi dall’aumento in questi anni dell’incidenza di tumori nell’area vicina all’applicazione del deodorante.
Ma il dibattito è ancora aperto: attualmente l’utilizzo di questo tipo di deodoranti è ancora considerato sicuro. Gli studiosi a favore di questa teoria affermano che la maggior parte delle ricerche condotte non soddisfano gli standard accademici richiesti. Inoltre, come spesso accade in questi dibattiti, ci sono studi che portano a risultati contradditori.
Ad esempio, è certamente vero che negli ultimi anni gli scienziati hanno visto un maggior numero di tumori nel quadrante superiore esterno (quello che interessa l’area dove vengono applicati i deodoranti). Le ricerche fatte sulla presenza di eventuali concentrazioni di alluminio più elevate del solito, invece, hanno dato risultati completamente discordanti: in alcuni casi l’alluminio era presente in maniera maggiore, in altre non presentavano differenze.
Un documento del 2013 della rivista scientifica britannica BioMed Central afferma anche che, se anche l’alluminio fosse effettivamente una delle cause della malattia, questo non dimostrerebbe il fatto che provenga necessariamente dall’utilizzo dei deodoranti: potrebbe anche essere frutto di cambiamenti del tessuto, completamente slegati dai sali di alluminio.
Anche il comitato scientifico della sicurezza dei consumatori della Commissione europea, che ha riesaminato gli studi effettuati in precedenza, per ora getta acqua sul fuoco, affermando in questa ricerca che a oggi non è possibile determinare effetti negativi di queste sostanze.
Nel dubbio comunque ci sono due semplici cose da fare: la prima è certamente di non abusare di questo tipo di deodoranti, con applicazioni esageratamente ravvicinate tra loro – soprattutto senza risciacquare la parte interessata – e di cercare di non applicarli sulla pelle appena depilata. L’alluminio, in queste condizioni, avrebbe sicuramente una via d’accesso più semplice.
In secondo luogo, meglio utilizzare prodotti completamente naturali, che fanno bene all’organismo. Qualche settimana fa ad esempio abbiamo raccontato delle proprietà della Stella Alpina, ma non solo. Esistono centinaia di prodotti, principalmente fatti da artigiani esperti e testati dalle più importanti Università italiane, a base di componenti naturali: dalla stella alpina al latte d’asina. E tutti con un occhio di riguardo per la vostra salute!
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