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Il Salone della creatività tra stamping e calligrafia – Video

Idee che prendono forma ogni mattina. La base dell’artigiano è la creatività: saper reinventare quel che si ha davanti, il proprio lavoro e in qualche misura anche se stessi. E in Fiera la creatività prende spazio per davvero, un’isola dove ciascuno può dare sfogo alla sua fantasia.

Di creatività e fantasia si è parlato con il titolare dello stand di Impronte d’Autore, per un’attività artigianale che coniuga antico e moderno: timbri, calligrafia e stamping.

Bisnonno, nonno… Una tipica storia italiana. Facevamo timbri artigianalmente, fino agli anni Novanta, per la classica applicazione dei timbri…

Banche, assicurazioni uffici, attività burocratiche. Poi quella che Umberto Bernasconi chiama la scoperta dell’America: un viaggio negli Stati Uniti che ha spalancato nuove frontiere…

Vedere l’applicazione di questi timbri in un contesto completamente diverso. Proprio negli Stati Uniti c’è questa tecnica che si chiama stamping: usare i timbri di gomma per fare biglietti di auguri, inviti, partecipazioni, segnalibri.

Fatti i biglietti, occorre riempirli, per questo assieme a Impronte d’Autore c’è chi insegna la più antica arte del mondo. La parola passa al calligrafo Giuseppe Caserta:

Beh io mi occupo appunto di calligrafia e quindi il mio essere creativo è quello di scrivere, scrivere su carta, con strumenti dai più tradizionali ai pennarelli più moderni.

E all’Artigiano in Fiera si è trasformato in un maestro, tra corsi e dimostrazioni con a tema il Natale:

Il fine era quello di arrivare a creare un biglietto natalizio e la gente è rimasta molto contenta: hanno partecipato, dai più profani a qualcuno che magari aveva già provato a fare qualche lettera…

L’importante è sapersi mettere in gioco, trovare il proprio spazio in un mare vastissimo. La creatività, come ci ha spiegato ancora il titolare di Impronte d’Autore…

qua sta non tanto nel creare i timbri o meno, anche in questo per carità, ma nel far scoprire alle persone, ai nostri clienti, quanto possono diventare creativi o riscoprire la creatività che hanno dentro utilizzando questi semplici strumenti e insegnando loro come fare, ovviamente.

E All’artigiano sono state migliaia le persone incontrate al suo stand: creatività risvegliata, missione compiuta!

Alla scoperta dei segreti dello stamping

Intervistato da TgCom24 nell’ambito dell’ultima edizione de L’Artigiano in Fiera, Umberto Bernasconi ha raccontato un po’ le origini della sua azienda:

Noi siamo una fabbrica storica di timbri, una bottega storica per essere più precisi: nasciamo alla fine dell’800 e l’attività ci è stata tramandata dal nostro bisnonno, che poi l’ha passata al nonno, a nostro padre e infine a noi. Fabbrichiamo timbri nel centro storico di Milano, alle colonne di San Lorenzo, Porta Ticinese. Realizziamo timbri commerciali, quelli che ognuno di noi conosce perché li ha visti usare in posta, in banca.

Ad un certo punto nella storia della bottega si è verificata un’evoluzione tecnica molto particolare:

Abbiamo incontrato lo stamping a partire dagli anni Novanta, e abbiamo iniziato a studiare questo tipo di applicazione, che è molto più complicata del classico timbro in gomma. Si tratta di reperire un disegno, farlo, produrlo, mettersi in contatto con qualcuno che produca un’immagine interessante da poter proporre al pubblico.

Infine, bisogna appunto proporla al pubblico:

In questa fase ci siamo rivolti alla nostra associazione di categoria (l’Unione Artigiani della Provincia di Milano), che ha un servizio di marketing, e ci è stato suggerito di fare l’Artigiano in Fiera. Parliamo del 1996-97. Pronti! Facciamo l’Artigiano in Fiera, che è una situazione che ti permette di venire in contatto con migliaia di clienti. E non clienti che passano nelle corsie, gente che viene proprio nello stand a vedere le cose, a conoscerle e a capire che cosa fai. Ben presto abbiamo capito che il motivo trascinante del successo di questi timbri consiste nella dimostrazione di ciò che ne puoi fare, e la cosa bella è che tutto sommato si arriva a riconoscere nei clienti una sorta di liberazione delle capacità creative. E’ bello vedere proprio le persone che si rendono conto che con strumenti relativamente semplici, facendo magari un corso o assistendo ad una dimostrazione, possono fare delle cose fatte a mano, diventando loro gli artigiani e ricavandone una grande soddisfazione. Per loro ma anche per chi riceve gli oggetti.

Il contatto con le persone comunque è come sempre fondamentale:

Noi più che vendere timbri vendiamo l’esperienza del loro uso.

 

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