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Il lampadario: una storia illuminante

storia del lampadarioLa storia del lampadario nasce con l’esigenza dell’uomo di illuminare bene gli ambienti interni usando molteplici luci. I primi lampadari erano formati da una serie di candele disposte in circolo e sorrette da bracci a raggi sostenuti da un manufatto centrale fissato in alto e sospeso. Il lampadario era già allora un apparecchio per l’illuminazione artificiale appeso al soffitto o applicato a un’altezza tale da illuminare tutto l’ambiente circostante.

Con il passare del tempo, da legno, ferro e leghe metalliche, si passa ad altri materiali per costruire la struttura del lampadario con le candele che saranno via via soppiantate dall’illuminazione a gas e dalle lampadine.

Storia del lampadario: dall’epoca romana al Medioevo

In epoca romana imperiale i lampadari erano già una forma d’arte, venivano realizzati spesso in bronzo e riproducevano diversi motivi: dall’alberello con rami fino alla colonna con bracci mobili e fissi ordinati in una o più file. La storia del lampadario è quindi anche una storia artistica fin dal passato più remoto. Nel Medioevo la funzione decorativa, d’arredamento, dei lampadari (in Occidente così come in Oriente) si affiancherà sempre più a quella di illuminare e ciò vale soprattutto nei “palazzi del potere”, quelli delle autorità civili e religiose.

Agli albori dell’età cristiana esistevano già tre tipi di lampadari: con illuminazione a olio (i cosiddetti canthara), con illuminazione a candele (phara), e i phara-canthara, predisposti sia per l’illuminazione a candele sia per quella a olio. La forma privilegiata del lampadario era quella a cerchio o a corona (più rari quelli a forma di croce orizzontale) che naturalmente aveva anche una funziona simbolica. Ne sono un esempio i maestosi lampadari regalati da Costantino e da Leone III alla basilica di S. Pietro a Roma.

Il lampadario verso l’età moderna

La storia del lampadario entra in una nuova era con l’arte gotica: dal XII al XIV secolo i lampadari cambiano forma anticipando quelli che saranno i motivi dominanti dei secoli successivi. I lampadari hanno ora un fusto rigido da cui si diramano diversi bracci a due o tre ordini decorati con incisioni che riproducono motivi floreali, spesso foglie di cadmo, e vengono realizzati con materiali diversi, come bronzo, ferro, ottone.

Nel Rinascimento i lampadari cambiano ancora, sia per la forma che per i materiali usati; molto spesso sono a una sola luce e a forma di coppa, di vetro, sospesa con un cerchio di metallo a delle catenelle. Oppure hanno forma di coppe, d’argento o bronzo, dalla superficie ondulata.

I lampari in cristallo di Murano

Verso la fine del 1500 fecero il loro debutto i lampadari in cristallo, famosissimi quanto pregiati quelli di Murano e di Boemia. L’arte muranese del vetro soffiato si svilupperà per tutto il 1600 dando quella magnifica impronta artistica al lavoro di maestri artigiani apprezzati in tutto il mondo. Sempre nel 1600 spuntarono i lampadari a bracci metallici decorati da fiori di porcellana dipinta.

Dai lampari a luce elettrica alle sorgenti luminose

Possiamo dire che la storia del lampadario entra davvero nell’età moderna prima con la sostituzione dell’illuminazione a gas in senso stretto (fine 1700) a quella a olio e a candele, e soprattutto con l’introduzione della luce elettrica (fine 1880).

I lampadari diventano oggetti di design, di uso comune, perciò ne vengono realizzati di forme diversissime, pensate per soddisfare le più svariate richieste della clientela. Si arriverà così ai più o meno piccoli lampadari murali (applique) da applicare al soffitto o ai muri senza sospenderli e successivamente alle sorgenti luminose, anche grazie all’evoluzione degli studi sulla diffusione della luce negli ambienti.

Oggi sempre più spesso si usano questi apparecchi a luce diffusa. Si tratta di fasci luminosi “occultati” nelle incorniciature delle stanze: quanto di più lontano dalla bellezza di un lampadario artigianale realizzato da sapienti mani e dalla forma originale in grado di dare quel tocco in più ad ogni ambiente della nostra casa.

 

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