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Xylella fastidiosa: facciamo il punto della situazione

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Fino a qualche mese fa, isterismi e disfattismi dominavano la scena. Poi il vuoto, almeno stando al silenzio che ha contraddistinto, negli ultimi mesi, i mezzi di informazione. Stiamo parlando della questione xylella fastidiosa, che tanta preoccupazione ha destato in Italia e, in particolare, nel Salento in ragione dei danni (enormi) legati agli uliveti colpiti dal batterio.

Un’apprensione che ha toccato profondamente l’opinione pubblica locale e poi quella nazionale, indignate dalle soluzioni radicali e calate dall’alto da Bruxelles sull’abbattimento degli uliveti coinvolti. Nell’occasione, medici, imprenditori, scienziati, artisti, ambientalisti e gli stessi olivicoltori della zona cercarono di dimostrare che alcune buone pratiche agricole avrebbero tutelato un patrimonio secolare.

Artimondo Magazine se n’è occupata diffusamente, provando a chiarire e a interpretare gli opposti orientamenti. Avevamo, infatti, manifestato più di una perplessità su una soluzione, quella della eradicazione, comunicata in maniera confusa e incapace di convincere chi stava testando con successo pratiche agricole naturali salva-ulivi.

In questi giorni, è in esame al Consiglio regionale pugliese un apposito disegno di legge che prevede la realizzazione di una serie di azioni per prevenire e combattere la xylella fastidiosa. L’obiettivo è quello di dare vita a una iniziativa unitaria per monitorare il territorio e contrastare il batterio.

Buone notizie, intanto, giungono dall’Ue. La Commissione europea ha, infatti, dato il proprio via libera, per bocca del ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina, al reimpianto di nuovi uliveti nell’area colpita dall’epidemia. Nei giorni scorsi, l’Italia aveva chiesto al commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis, la rimozione del divieto di impianto di nuovi uliveti, ottenendo anche il benestare su ulteriori sperimentazioni in Salento da parte di un team qualificato. Inoltre, sempre la Commissione ha dato il proprio ok ai programmi nazionali di monitoraggio (4,4 milioni di euro) per l’attività di controllo sulla xylella fastidiosa in Salento.

L’obiettivo è quello salvaguardare una delle risorse naturali ed economiche più preziose del territorio: va, infatti, ricordato che la Puglia genera mediamente circa 2.000.000 di quintali d’olio all’anno e che il solo Salento vale il 10% dell’intera produzione nazionale.

 

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