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Lino | Glossario dell’artigianato

Lino:

lino

il lino è una fibra tessile che si ricava da una pianta della famiglia delle Linaceae (Linum usitatissimum o lino comune) e ha un’origine molto antica. E’ stata una delle prime colture domesticate, soprattutto in Africa (Etiopia ed Egitto), era diffuso presso Egizi, Babilonesi, Fenici e altri popoli del Medio Oriente, e le testimonianze della sua presenza nella vita quotidiana dell’epoca sono giunte fino a noi grazie a numerose rappresentazioni pittoriche sulle pareti di tombe, monumenti e anche papiri. La massima diffusione è avvenuta in Europa durante il Medioevo anche se nel frattempo gli Arabi avevano importato l’uso di un’altra importantissima fibra tessile, più economica, ovvero il cotone.

Il lino, che si classifica in base alla finezza delle fibre (si va dai lini fini, che si utilizzano per ottenere tele molto pregiate come la tela batista, ai lini grossi) oggi si utilizza soprattutto per la produzione di biancheria per la casa e per confezionare capi di abbigliamento – mentre i semi e l’olio di semi vengono usati nella cosmesi e in fitoterapia -. Dato che la fibra vegetale è formata al 70% da cellulosa è un materiale poco elastico: per questo gli indumenti di lino si stropicciano facilmente.

Produzione

La raccolta del lino viene effettuata in momenti diversi in base alla tipologia di tessuto che si vuole ottenere: se le piante vengono raccolte quando il fusto è ancora verde si può ottenere il cosiddetto lino azzurro (pregiato ma meno resistente) mentre se il fusto è per metà giallo si può ottenere il lino bianco (un po’ più resistente). Se invece si vuole ottenere un tessuto molto resistente i vegetali devono essere raccolti quando lo stelo diventa giallo scuro.

Dopo la raccolta gli steli vengono essiccati e messi a macerare in acqua oppure vengono messi a contatto con il vapore, in modo che le sostanze che tengono insieme le fibre si decompongano. In seguito le piante vengono fatte asciugare, per interrompere il processo fermentativo, e una volta essiccate vengono battute con uno strumento chiamato gramola, che libera le fibre, e con la scotola vengono rimosse le parti legnose.

Per ottenere il tessuto le fibre di lino devono essere ulteriormente lavorate: si parte con la pettinatura, da cui si ricava anche la stoppa (che può essere filata,  ma il tessuto finale sarà più grossolano), per proseguire poi con la filatura finale.


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