Obbligo d’origine per tutti i derivati del pomodoro: la nuova etichetta
- Redazione Artigiano in Fiera
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Nuova etichettatura del pomodoro al debutto ufficiale che significa maggiore tutela per i pomodori made in Italy, più garanzie sia per i produttori sia per i consumatori. L’atteso giorno è arrivato: nella Gazzetta ufficiale n. 47 del 26 febbraio 2018 è stato pubblicato il decreto sulla nuova etichettatura dei prodotti derivati dai pomodori facendo giustizia dei circa 5 miliardi di chili di pummarola italiana prodotti all’anno, alimento tra i più amati della cucina italiana e della dieta mediterranea.
Nuova etichettatura derivati del pomodoro: cosa cambia
Il fine ultimo della nuova etichettatura del pomodoro è quello di tutelare la produzione italiana distinguendola da quella importata che viene spesso spacciata come nostrana. La nuova etichetta del pomodoro va obbligatoriamente apposta su prodotti derivati come salse, sughi concentrati e conserve composti da almeno il 50% di pomodoro.
Finalmente sono tolte dall’anonimato tutte le coltivazioni di pomodoro diffuse lungo tutta la penisola su circa 72.000 ettari da 8mila imprenditori agricoli e destinati a 120 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro in Italia ben 10mila persone.
Il decreto sulla nuova etichettatura del pomodoro, a firma congiunta dei ministri Carlo Calenda e Maurizio Martina , rispettivamente titolare del dicastero dello Sviluppo e di quello delle Politiche agricole, sancisce che l’etichettatura debba specificare chiaramente il paese di coltivazione e di trasformazione dei derivati del pomodoro. Nel caso in cui sia la fase di coltivazione che quella di lavorazione siano state sviluppate in Italia si potrà usare in etichetta la dicitura: “Origine del prodotto: Italia” altrimenti si parlerà di “Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE e NON UE”.
Così il pomodoro coltivato all’estero non potrà più essere venduto come italiano visto che finora era previsto solo l’obbligo di indicare il luogo di confezionamento del prodotto. Con la nuova etichetta del pomodoro bisognerà distinguere gli effettivi luoghi di origine da quelli di lavorazione del prodotto. Per i prodotti etichettati e già in commercio prima dell’entrata in vigore della nuova etichettatura dei derivati del pomodoro sarà comunque possibile venderli entro il termine di conservazione stabilito.
La nuova etichetta obbligatoria per i derivati del pomodoro pone fine a una battaglia durata oltre 10 anni – sottolinea ancora Coldiretti – per un percorso virtuoso di trasparenza iniziato a gennaio 2008 quando era stato fatto il primo importante passo con l’entrata in vigore dell’obbligo di etichettatura di origine valido però solo per la passata di pummarola.
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