Artigianato portoghese: un tripudio di storia e tradizione
- Redazione Artigiano in Fiera
- 9 anni fa
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Il Portogallo è senza dubbio uno dei Paesi più affascinanti del Vecchio Continente. Un luogo pieno di storia e tradizioni, che inevitabilmente si ripercuotono sulla varietà di prodotti artigianali tipici.
Il prodotto più “classico” dell’artigianato portoghese: la ceramica
La produzione più conosciuta dell’intero Portogallo è certamente la lavorazione della ceramica, e in particolare quella dei rinomati azulejos. In realtà non è la sola tipologia storica di ceramica: ci sono almeno altre due produzioni tipiche che vale la pena conoscere.
La prima è la porcelana da vista Alegre di Ilhavo, che ancora oggi è una delle porcellane più prestigiose del mondo. La Fábrica de Porcelana da Vista Alegre, conosciuta a livello planetario, lavora dal 1824 questo tipo di ceramica, producendo pezzi unici. La porcelana da vista Alegre è diventata talmente famosa che nel 1920 è stato creato l’omonimo Museu da Vista Alegre, dove è possibile conoscere la sua storia.
La seconda tipicità in materia di ceramica è certamente il gallo di Barcelos, talmente famoso da diventare uno dei simboli del Portogallo. Questo gallo nero con la cresta rossa deriva da una leggenda portoghese, che racconta della vicenda di un pellegrino spagnolo in cammino verso Santiago de Compostela, in Spagna. Accusato ingiustamente di omicidio dall’oste di una locanda dove aveva deciso di passare la notte, di fronte al giudice giurò la sua innocenza e, confidando nella Provvidenza, disse che questa sarebbe stata provata dal canto del gallo che era stato appena cucinato ed era nel piatto, pronto per essere mangiato. Il gallo cantò, tra lo stupore di tutti i commensali. Per ringraziare la Provvidenza, il pellegrino realizzò un gallo in terracotta, e da allora divenne uno dei simboli del Portogallo e dell’artigianato portoghese!
Tornando agli azulejos, queste particolari piastrelle vengono utilizzate pressoché dappertutto: chiese, monumenti, ma anche case e edifici assolutamente “normali” ne sono spesso ricoperti. Il loro colore dominante ovviamente è l’azzurro (azul in portoghese), anche se pare che il loro nome derivi in realtà da una parola araba, il cui significato è “pietra lucidata”.
Come per la porcelana, anche per gli azulejos esiste un museo: il Museo do azulejos, che si trova a Lisbona. La capitale lusitana è letteralmente “invasa” dalle piastrelle azzurre: si possono trovare sulle indicazioni delle vie, sui numeri civici, sui cartelli degli esercizi commerciali…una vera e propria “marea azzurra”!
La tradizione tessile
L’artigianato portoghese si rispecchia anche in un’antica tradizione tessile, che risale alla metà dello scorso millennio. I portoghesi presero ispirazione dai tappeti persiani e dell’Anatolia, ricamati a mano con figure orientali. Da qui nacque un’importante scuola di tappeti e arazzi, di cui i più famosi sono certamente i tapetes di Arraiolos, fatti nella provincia di Alentejo, gli arazzi di Portalegre.
Il tipico vino liquoroso: il Porto
Tra i prodotti enogastronomici più rinomati, non si può non nominare il famosissimo vinho do Porto: un vino liquoroso dal sapore inconfondibile, che viene prodotto esclusivamente in Portogallo e più precisamente nella valle del Douro (a est di Porto).
Le prime testimonianze sulla produzione del Porto risalgono addirittura all’epoca romana, nel I secolo a.C. L’importanza del Porto è testimoniata dal fatto che nel 2001, l’Unesco ha proclamato la valle del Douro Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Curiosamente, gli inglesi sono i maggiori acquirenti di questo vino. Il traffico Portogallo-Inghilterra ha un’origine storica: a seguito delle tensioni con la Francia, gli inglesi si videro “costretti” a ripiegare sui vini portoghesi. Il Porto ebbe un tale successo che nei salotti dell’alta borghesia inglese si usava degustarlo.
Un prodotto unico: le pasteis de Nata
Un altro prodotto che ci ha fatto letteralmente innamorare del Portogallo sono le mitiche Pasteis de Nata: un pasticcino di pasta sfoglia con una particolare crema pasticcera aromatizzata alla cannella. Una vera “chicca” di artigianato portoghese!
Le Pasteis de Nata vengono anche chiamate Pasteis de Belèm dal nome di una famosa zona di Lisbona sulla foce del Tejo, dove si trova anche la Torre di Belèm, simbolo della città. Il nome rispecchia meglio l’origine della ricetta, che affonda le sue radici nel 1820, quando la rivoluzione liberale fece chiudere tutti i conventi e i monasteri.
In seguito le suore del Mosteiro dos Jeronimos vendettero la ricetta a Domingo Rafael Alves, un uomo d’affari che inizierà a produrle in un piccolo negozietto nelle vicinanze.
Il negozio esiste ancora oggi e continua a produrre i pasticcini con la stessa ricetta di 200 anni fa. La particolarità è che questa ricetta, che ha dosaggi particolari e leggermente diversi da quella delle pasteis de Nata, è segreta ed è custodita unicamente dalla famiglia Alves! Le fasi di produzione della pasta e della crema vengono svolte a porte chiuse: nessuno è a conoscenza del segreto!
L’originalità delle pasteis de Belèm risiede anche nel loro nome: registrato nel 1911, gli unici a poterlo utilizzare sono proprio i pasticcini fatti dalla famiglia Alves.
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