Cappotto | Glossario dell’artigianato
- Redazione Artigiano in Fiera
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Cappotto:
Per cappotto si intende un soprabito invernale, pesante, sia maschile sia femminile, il cui nome deriva da cappa perché in origine faceva riferimento al mantello greve e ruvido che era usato soprattutto in ambito militare, distinguendolo dal soprabito che era più leggero. Il mantello era molto ampio e lo si avvolgeva attorno al corpo a più giri. Negli ultimi due decenni dell’Ottocento è nato il cappotto “borghese”, così come lo conosciamo oggi, con la sagoma rigida, dritta, che scende lungo il corpo. Quello femminile può avere un taglio affiancato. Alcuni modelli hanno una cintura sui fianchi come il trench, che è molto simile al cappotto, ma più leggero.
I tessuti più utilizzati sono di lana, soprattutto il Loden, mentre c’è una grande varietà per quanto riguarda le tinte e la fantasia. Inoltre negli anni sono nati diversi tipi di cappotti, da quello inverness, maschile, molto ampio e lungo fino al ginocchio, con una mantellina, esistente sia nelle versioni da giorno sia in quelle da sera, al cappotto paddock, anch’esso maschile e lungo fino al ginocchio, mono o doppiopetto, con due pieghe posteriori. Nel tardo XIX secolo si diffuse anche il cappotto da automobile, un soprabito pesante, noto anche come Ulster, che veniva indossato per viaggiare con le prime automobili e proteggeva da vento e freddo, era confezionato con pelle o tessuto e aveva una fodera spessa. In seguito il cappotto Ulster è diventato un soprabito a doppiopetto, di tweed Donegal, con cintura o mezza cintura.
Un altro degli antenati più celebri del cappotto è la cosiddetta redingote, termine francese che deriva dall’inglese riding coat, ossia cappotto per cavalcare. La sua invenzione nel ‘700, infatti, era dovuta al bisogno di trovare una capo comodo da indossare a cavallo, poiché le cappe erano troppo ingombranti. Ancora oggi il modello di cappotto redingote è molto diffuso sia tra gli uomini sia tra le donne.
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