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Usi e proprietà della cera d’api: dagli antichi ai giorni nostri

cera d'api

La cera d’api prodotta dall’apis mellifera, che trasforma in cera il nettare, serve in natura per costruire la struttura dell’alveare, creando le cellette del favo in cui saranno poi riposti il miele, il polline e le larve. Oggi la cera d’api, prodotto dall’apicoltura, è impiegata dall’uomo soprattutto nel settore artigianale (famose le candele pasquali alla cera di api) nella cosmesi e nella farmacologia, grazie alle sue proprietà emollienti e terapeutiche, molto meno nel settore alimentare dove la cera d’api è usata come additivo alimentare (come agente lucidante) e come pellicola di protezione per la stagionatura dei formaggi.

In altri settori la cera d’api nel tempo è stata sostituita da cere sintetiche, a cominciare da quelle per lucidare i pavimenti, che sono più a buon mercato ma non hanno le proprietà della cera prodotta, con strenuo lavoro, dalle api operaie. Un alveare produce circa un chilo di cera ogni 10 chili di miele. Vediamo da quando l’uomo conosce le qualità della cera di api e quali sono le sue caratteristiche e i suoi impieghi.

 

Cenni storici

L’uomo conosce le caratteristiche della cera d’api fin dalla più remota dall’antichità. Gli egizi la usavano regolarmente per produrre manufatti, anche di arte orafa, per proteggere gli scafi delle barche dalle infiltrazioni di acqua, per produrre essenze (l’aroma della cera può essere distillato come profumo).

Tracce di cera d’api sono state rinvenute anche nei dipinti delle mummie egizie di Fayum e addirittura nella Grotta di Lascaux, nel complesso di caverne della Francia sud-occidentale, patrimonio dell’Unesco, in cui esistono reperti datati ben 17.500 anni fa, con graffiti parietali risalenti al Paleolitico superiore. Al medico greco Galeno (129-201 d.C.) si fa risalire la creazione della prima crema “cosmetica” emolliente e rinfrescante alla cera di api, realizzata con olio di oliva e con un’emulsione di acqua.

Gli antichi romani usavano la cera d’api per isolare dall’acqua le opere pittoriche murali mentre nel periodo medievale la cera d’api era ritenuta di così elevato valore che sarebbe potuta diventare una forma di valuta.

 

Proprietà e usi della cera d’api

La cera d’api per secoli e secoli ha dunque rappresentato una materia prima d’eccezionale importanza per l’uomo grazie alla facilità della sua lavorazione e alle sue proprietà impermeabilizzanti. La cera di api per queste sue caratteristiche è stata da sempre utilizzata anche nella lavorazione dei metalli preziosi, nel dettaglio per la creazione di stampi e modelli.

Gli utilizzi principali della cera di api sono oggi sono nell’artigianato, nella cosmesi e nella farmacologia, ma come accennato viene usata anche in campo alimentare e può essere impiegata nella pulizia di superfici e mobili in legno (cera d’api con trementina naturale). La cera di api è completamente naturale, la sua composizione può dunque variare, ma il genere è formata al 70% circa di esteri di acidi cerosi, poi da idrocarburi e acidi grassi (liberi e derivati), e in misura molto minore da propoli, alcoli liberi e acqua.

Usi cosmetici. La cera d’api protettiva, emolliente e nutritiva per la pelle, viene ampiamente usata come costituente fondamentale di creme idratanti per le mani e il corpo (l’emulsione di acqua e olio mantiene la pelle più idratata rispetto all’olio puro). È quindi ottima ad esempio per le mani secche o screpolate d’inverno così come crema doposole d’estate. Con la cera di api si fanno anche saponi, detergenti, stick per le labbra, ombretti, mascara e fard.

Usi farmacologici. La cera di api ha proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie ed espettoranti, quindi può essere d’aiuto per raffreddori, bronchiti, sinusite, ma anche per le gengive infiammate. In passato la cera d’api si metteva a caldo sulle ferite (come una sorta di cerotto naturale) per coprirle e proteggerle da agenti esterni ed evitare infezioni.

Artigianato e restauro. Con le cera di api, estremamente malleabile, gli artigiani orafi realizzano calchi e modelli per le lavorazioni di leghe e metalli preziosi da trasformare in monili (infatti si dice “fare la cera”). La cera prodotta dalle api è usata anche nella lavorazione di pietre preziose e ceramiche oltre che nel restauro di opere d’arte e nella manutenzione-lucidatura di gioielli e oggetti preziosi. Le tipiche candele profumate in cera d’api poi sono un’idea regalo sempre apprezzata. Con la cera di api inoltre i pittori creano le basi per stendere il colore e viene usata anche per assemblare i tavoli da biliardo.

 

Cera…da mangiare

E’ bene infine sapere che esiste una particolare cera commestibile: ci riferiamo al cosiddetto miele in favo, che viene staccato dagli apicoltori direttamente dall’arnia. Si tratta di miele di qualità superiore rispetto alle altre tipologie esistenti e si può consumare in tutte le sue parti, per sfruttare i suoi benefici per la salute (soprattutto per il benessere dell’intestino).

 

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