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Il giusto prezzo di una bottiglia di birra artigianale

birra artigianale giusto prezzoSe è davvero facile poter affermare che una birra artigianale ben prodotta batterà sempre, in una gara di bontà, la migliore delle birre industriali, non è altrettanto semplice delineare qual è il suo giusto prezzo. Abbiamo provato a ragionare sopra questo quesito insieme a Matteo Zamorani Alzetta, saggista, autore del libro “Il racconto della Birra” edito da Vallardi.

Per rendere comprensibile il ragionamento, abbiamo preso in considerazione la bottiglia da 33 cl, che possiamo considerare come “misura standard” nel mondo brassicolo:

Cominciamo col dire -esordisce Zamorani Alzetta- che una birra artigianale costa al produttore molto di più di una birra industriale perché un artigiano usa soltanto i “cereali nobili”, cioè non impiega mai cereali non maltati economici come il riso e il mais, che si usano nell’industria per abbassare i costi. Altro fattore decisivo è il luppolo, l’ingrediente più costoso della birra: i birrifici industriali impiegano soltanto “estratto isomerico” di luppolo, che serve per rendere amara la birra. Tutti i birrifici artigianali usano invece lo strobilo (cioè l’infruttescenza del luppolo così com’è) e ne usano molto molto di più, spesso di diverse varietà che arrivano da svariate parti del mondo. La maggior parte delle birre più interessanti sono fatte con una miscela di tre o quattro luppoli, usati in quantità considerevoli. Naturalmente in certe birre ci sono altri ingredienti costosi,come spezie e frutta.

Quanto incidono le tasse sui costi di produzione della birra artigianale?

Le tasse, suddivise in accise e IVA hanno un peso enorme e decisivo. Negli ultimi anni sono state rincarate tantissimo: se un paio di anni fa si diceva “un sorso su tre se lo beve il fisco” ora siamo arrivati a “un sorso su due”. La pressione fiscale complessiva sulla birra è al 46%. Le accise si basano sul “grado plato” cioè la quantità di materiale fermentescibile prima della fermentazione, quindi le birre più alcoliche sono più tassate, ma mediamente l’imposizione è altissima. La produzione di birra in questo senso è assai svantaggiata rispetto a quella del vino, che gode del “curioso” favore dell’accisa pari a zero. Aggiungiamo che l’accisa concorre a comporre il valore del prodotto, su cui poi si paga l’IVA: insomma si pagano tasse sopra altre tasse. E’ ovvio che questo carico fiscale grava sui piccoli produttori, perché i birrifici industriali possono giocare su economie di scala talmente ampie che riescono a trarre alti profitti lo stesso.

Dati questi elementi, qual è il giusto prezzo di una birra artigianale da 33 cl?

Alla fine per noi consumatori una buona birra costa non meno di due euro e mezzo, se prendiamo la nostra automobile, spendiamo soldi in benzina e andiamo a comprarla in uno spaccio aziendale (ma nemmeno in tutti gli spacci aziendali la troviamo a quel prezzo!) e non meno di tre euro e mezzo, per birre di gradazione bassa, in un beershop.

 

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