Come mangiare i legumi per evitare il meteorismo
I legumi sono un alimento assolutamente da elogiare per le loro numerose proprietà che fanno bene al corpo umano, cui apportano carboidrati, proteine, sali minerali, fibre e vitamine. Tuttavia non sono in pochi ad avere un particolare effetto collaterale quando li consumano: il meteorismo. Il formarsi di aria nella pancia provoca gonfiore, un senso di distensione addominale, flatulenza e nei casi più gravi anche veri e propri dolori e spasmi addominali.
Questo succede perché essendo ricchi di fibre i legumi provocano fermentazione nell’intestino e dunque produzione di gas, soprattutto nelle persone che soffrono di colite e hanno l’intestino irritabile. Che cosa fare in questi casi? Prima di tutto bisogna mettersi in testa che il fatto di soffrire di meteorismo dopo aver mangiato legumi non significa che si debba rinunciare completamente a questi preziosi alimenti ed eliminarli totalmente dalla dieta. Tutto infatti dipende da come vengono mangiati: come li si cucina e a che cosa li si associa.
Come cucinare i legumi evitando il meteorismo
La parte dei legumi maggiormente responsabile del meteorismo è la cuticola esterna, che ha una struttura complessa e costringe l’intestino a lavorare più del dovuto, irritando il colon. Questo problema si può aggirare facilmente in due modi:
– si possono acquistare legumi già decorticati;
– si mettono i legumi con la cuticola nel passaverdure a maglie piccole in modo da sminuzzare la cuticola in piccole parti. In questo modo quando la fibra raggiungerà l’intestino sarà già parzialmente digerita e lo affaticherà molto meno.
Inoltre bisogna ricordare che non tutti i legumi sono uguali. Per esempio le lenticchie, i piselli e i fagioli zolfini sono più teneri e creano meno fastidi. Tuttavia la sensibilità varia da individuo a individuo e i più sensibili accuseranno disturbi anche con questi tre tipi di legumi.
Per i piselli un’ottima soluzione è quella di cuocerli a lungo in modo da degradare le sostanze non digeribili che essi contengono.
Sempre a proposito della cottura, per tutti i legumi, che, lo ricordiamo, devono essere tenuti a mollo a lungo prima di essere messi sul fuoco, è consigliato aggiungere all’acqua di cottura una carota, una cipolla e un gambo di sedano, in questo modo saranno più ricchi di sali minerali che li renderanno più digeribili.
Legumi e meteorismi: le combinazioni alimentari
Un altro fattore a cui bisogna fare molta attenzione è a che cosa associamo i legumi nel nostro menù e in quali quantità.
Mangiare legumi e cereali – come ad esempio orzo o farro – insieme permette di avere un apporto proteico simile a quello garantito dalla carne, perciò è un’accoppiata molto gettonata soprattutto da chi segue una dieta vegetariana o vegana. Tuttavia amidi e proteine insieme, pur trattandosi di vegetali, possono dare problemi, diventare pesanti da digerire o, appunto, provocare meteorismo (questo varia da soggetto a soggetto).
Il consiglio è allora quello di rispettare la proporzione due parti di cereali e una parte di legumi e di accompagnare questi piatti con molte verdure crude, che aiuteranno a ridurre i problemi digestivi.
Legumi, quante volte vanno mangiati
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A proposito della frequenza di consumo gli esperti sono quasi unanimi: considerati i numerosi benefici che apportano al nostro organismo è bene inserire nell’alimentazione un piatto che contenga legumi almeno due-tre volte alla settimana. Si possono alternare fagioli, lenticche e ceci alle specialità regionali – che si possono trovare nello shop online in cui gli espositori di Artigiano in Fiera promuovono tutto l’anno i propri prodotti – come le cicerchie e le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio Collemaggio, senza dimenticare le zuppe di legumi, ricche di nutrienti.
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