Canapa, una fibra dimenticata e riscoperta (anche a tavola)

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
0
1 min

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
0
1 min

Giovani innovatori che traggono insegnamenti dal passato: sono i titolari di Hemp Factory, produttori e “divulgatori” della canapa, che abbiamo incontrato e intervistato ad AF 2015. Il progetto che hanno ideato prevede un recupero della canapa italiana (sarda in particolare) a 360°. Ci hanno raccontato la loro esperienza, tutta d’un fiato:

Abbiamo una piantagione in Sardegna, con cui cerchiamo di rilanciare la filiera della canapa. L’Italia era la prima produttrice al mondo per qualità (la seconda per quantità dietro la Russia, per evidenti disparità di dimensioni) e aveva fior fior di maestri canapai. Per capirci, basti pensare che la nave Amerigo Vespucci naviga ancora oggi con vele e funi fatte in fibra di canapa italiana. Fino agli anni ’40 era normale nel nostro Paese avere vestiti e corredi di canapa. Poi sono arrivate le fibre sintetiche che hanno spodestato i tessuti naturali in un numero sempre crescente di utilizzi. Per tanti anni la canapa è stata identificata con la droga, è stata vittima di una vera “macchina del fango” e noi adesso ci poniamo l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico al riutilizzo della canapa, non solo nel settore tessile, ma anche in quello della bioedilizia (pannelli fonoassorbenti e coibentazioni), ma soprattutto nell’agroalimentare.

La canapa si mangia!

Qui stanno la novità più interessante e la scommessa più ambiziosa:

Nei semi della pianta ci sono tra le maggiori concentrazioni di omega 3 e omega 6 presenti in natura. E’ fonte di potassio, magnesio e calcio, vitamina A e vitamina B, è un antiossidante e un antinfiammatorio. E’ usata nella terapia di svariate malattie neurodegenerative. E’ un alimento con valori nutrizionali impressionanti, ma questo non giustifica il metodo “fai da te”: per usarla a scopi terapeutici ci vuole sempre il controllo del medico. Sfruttando i benefici della canapa si possono risparmiare anche tanti soldi che normalmente sono spesi in farmaci chimici. Il nostro intento, la filosofia che sta dietro i nostri prodotti alimentari a base di farina di canapa, è quello di spendere un poco di più per mangiare e molto meno per curarsi: che senso ha cercare un’offerta stracciata per la pasta al supermercato e poi spendere centinaia di euro all’anno in analgesici da banco in farmacia?

La canapa come lavoro artigianale

Il recupero e la continuazione della tradizione agro-pastorale sarda è un altro obiettivo di questi giovani imprenditori:

I nostri prodotti cercano di mettere in risalto le nostre origini, partendo dalla coltivazione fino alla trasformazione manuale. Creiamo un mix di farina di canapa e farina di grano Senatore Cappelli, possibilmente macinate in pietra. In generale il prodotto è molto più “grezzo” rispetto alle farine che si trovano in giro, tutte super-raffinate e “spogliate” delle loro proprietà. Produciamo pasta, dolci tisane. Il nostro lavoro è anche quello di diffondere una buona informazione, in modo che sempre più persone conoscano e amino questo magnifico prodotto della terra.

READ ARTICLE IN ENGLISH