Pancia piatta, i cibi da evitare per il gonfiore addominale

Redazione Artigiano in Fiera
8 anni fa
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1 min

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Può sembrare un obiettivo lontano, quasi irrangiungibile, eppure per avere una pancia piatta bastano poche settimane (da 6 a 8) e molta costanza. Al di là del proprio ideale estetico, l’unica conditio sine qua non consiste nell’eliminare alcuni alimenti dalla dieta e fare costanti esercizi mirati. Sono due i nemici principali dei rotolini sui fianchi e dei gonfiori addominali: la sedentarietà e abitudini alimentari non sane. In particolare, per chi soffre della sindrome del colon irritabile e ha a che fare tutti i giorni con pancia gonfia e disturbi intestinali, è necessario eliminare dalla propria alimentazione i cibi che contengono carboidrati a catena corta, che vengono mal assorbiti dall’intestino tenue e possono fermentare.

Pancia piatta: cibi ok e cibi off limit

In tal senso, l’unica dieta validata scientificamente e che è dedicata ai disturbi dell’apparato digestivo è la FodMap, che dà un’indicazione precisa di tutti i cibi off limit e di quelli concessi. Tra gli alimenti nemici della pancia piatta c’è il lattosio contenuto nel latte vaccino, di capra, pecora e bufala e in tutti i latticini, ad eccezione di Parmigiano e Grana, tutti i formaggi stagionati e i latticini senza lattosio; tra i cereali bisogna evitare tutti i tipi di grano e di farine (anche di legumi), il farro, la segale, l’orzo, il cous cous, il kamut e il bulgur. Mentre sono concessi l’avena, il grano saraceno, il riso, la quinoa, il miglio, il mais, la tapioca e le patate.

Da evitare i legumi, ad eccezione dei prodotti a base di soia come il tofu e il tempeh, e come verdure no a cipolla, aglio, asparagi, carciofi, topinambur, cavolfiori, cavoli, verza, crauti e funghi. Anche per la frutta ci sono limitazioni: niente albicocche, anguria, cachi, ciliegie, fichi, litchi, avocado, mele, pere, more, nespole, pesche, mango e susine.

Da eliminare anche frutta secca, condimenti e salse già pronte, miele, birra, alcol, succhi di frutta e gomme da masticare. Nessuna limitazione, invece, per carne e pesce, che possono essere consumati in qualsiasi quantità e con ogni tipo di cottura. La fase di eliminazione totale di questi alimenti deve durare tra le 6 e le 8 settimane, dopo tale periodo si possono reintrodurre i cibi gradualmente in piccole quantità e verificare se causano ancora disturbi gastrointestinali.

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