Il peperoncino calabrese: una storia piccante
- Redazione Artigiano in Fiera
- 2 anni fa
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Rosso o verde e dal sapore inconfondibile. Parliamo di Sua Maestà il peperoncino, spezia che allieta e colora i nostri piatti e le nostre tavole, tra le più usate per insaporire cibi e soddisfare il palato con quel gusto aromatico e piccante allo stesso tempo. In particolare parleremo del peperoncino calabrese e del rinomato Festival con cui ogni anno, in settembre, viene “onorato” sulla costa tirrenica della Calabria senza dimenticare proprietà nutritive e qualche cenno storico sul peperoncino piccante.
Prezzo peperoncino e dove acquistare peperoncino calabrese
Se stai cercando dove acquistare peperoncino calabrese (che ha un prezzo variabile in base al formato) puoi trovarlo sull’e-commerce di Artigiano In Fiera! Dai peperoncini in polvere alle creme: il peperoncino calabrese è l’ideale per condire i tuoi piatti con sapori e aromi tipicamente mediterranei, dalla pasta alla pizza, dalle carni rosse al pesce fino alle zuppe marinare. Un prodotto artigianale garantito e certificato, 100% naturale, che grazie al contenuto di antiossidanti e sali minerali contribuisce ad accelerare il metabolismo.
Breve storia del peperoncino piccante
La pianta di peperoncino appartiene al genere Capsicum, lo stesso dei peperoni dolci, della famiglia delle Solanacee. Il nome latino “capsicum” deriva da “capsa” cioè “scatola” e rinvierebbe alla forma del frutto che ricorda una sorta di recipiente che contiene i semi. Secondo altri invece capsa deriverebbe dal greco “kapto” che significa “mordere” in riferimento al sapore piccante che “morde” la lingua quando mettiamo il peperoncino sotto i denti.
Ma cominciamo con una domanda. Quanti anni ha la prima pianta coltivata di peperoncino?
I reperti archeologici ci dicono che il peperoncino piccante era usato come alimento fin dalla remota antichità se già nel 5.500 A.C. era conosciuto in Messico. La pianta coltivata di peperoncino rappresentava l’unica spezia usata dagli indiani, anche in Cile. In Europa il peperoncino lo importano per la prima vota gli spagnoli, la pianta e il frutto sbarcano nel vecchio continente con Cristoforo Colombo al ritorno dal suo secondo viaggio nelle Americhe nel 1493.
Il successo fu immediato ma gli spagnoli, che pensavano di guadagnarci molto di più, rimasero fregati. Il peperoncino si acclimatò infatti in maniera ottimale in tutte le regioni meridionali europee, oltre che in Africa ed in Asia, diventando la spezia dei poveri: poteva essere acquistata con più facilità anche da quella parte della popolazione che non poteva permettersi ad esempio la cannella o la noce moscata.
Peperoncino piccante e proprietà nutritive
Alla base della piccantezza del peperoncino c’è l’alcaloide capsaicina che insieme ad altre quattro sostanze correlate, chiamate nel complesso capsaicinoidi, dà la sensazione di “bruciare” le papille gustative. Ogni capsaicinoide ha un determinato effetto al palato e una variazione nelle proporzioni di queste sostanze provoca diverse sensazioni a seconda delle varietà di peperoncino. La capsaicina può provocare anche dolore e infiammazioni se consumata oltremodo, ricordiamo i peperoncini messicani habanero, considerati i più piccanti al mondo, vengono raccolti con i guanti.
La capsaicina ha poi effetti antibatterici, i cibi cotti col peperoncino infatti possono essere conservati più a lungo. Il peperoncino è pieno di vitamina C e ha un riconosciuto potere antiossidante, oltre a dimostrare una certa efficacia nella cura di raffreddori, sinusiti e bronchiti. Inoltre “il bruciare” del peperoncino favorisce la digestione, in quanto la capsaicina aumenta la secrezione di muco e di succhi gastrici.
Il peperoncino ha anche proprietà antidolorifiche nel contrasto di artriti e neuropatie: la sensazione di dolore che la capsaicina produce stimola il cervello a produrre endorfine, un oppioide naturale che “funziona” come analgesico. Tra gli altri effetti benefici del peperoncino il suo tanto decantato potere afrodisiaco non è in realtà mai stato confermato scientificamente. Di certo c’è che il peperoncino abbonda di vitamina E, in grado di stimolare tutte le nostre funzioni vitali, identificata come la vitamina della fecondità e della potenza sessuale.
Il peperoncino calabrese
Le specie di peperoncino più diffuse oggi su scala golobale sono il Capsicum annuum, che include il peperoncino comune in Italia, il peperoncino di Cayenna e il messicano jalapeño; Poi il Capsicum frutescens, che include anche il Tabasco; il Capsicum chinense, che include l’habanero, secondo il Guinness dei Primati il più piccante del mondo; il Capsicum pubescens, che comprende il sudamericano Rocoto e il Capsicum baccatum tra cui il peperoncino noto come Cappello del Vescovo.
In Calabria le particolari condizioni meteoclimatiche del territorio fanno attecchire e crescere delle ottime piante di peperoncino, esportato in tutto il mondo. Il terreno di tipo sabbioso e argilloso costituisce infatti l’humus ideale per il peperoncino che viene piantato ogni anno fra gennaio e febbraio in terreni esposti al sole che possano essere ben annaffiati e dove non si vada mai sotto i 5° C. La raccolta invece avviene tra agosto e settembre, i frutti maturano infatti solo con l’estate. Se non viene consumato fresco, il peperoncino viene posto a seccare al sole e conservato.
Il primo cenno di letteratura sul peperoncino calabrese risale al 1635, quando il teologo e filosofo Tommaso Campanella descrisse le proprietà benefiche del “Piper rubrum indicum” nella sua opera “Medicinalium Iuxta Propria Principia”. In Calabria “il lardo dei poveri” conobbe grande diffusione presso la fasce di popolazione meno abbienti che lo usavano anche per conservare i cibi il più a lungo possibile oltreché come merce di scambio.
Il peperoncino calabrese ha diverse varietà di nomi a seconda della forma della bacca (se è allungata, a cornetto o tonda) e del suo colore (rosso, violaceo, verde, bicolore). Minimo comun denominatore: la piccantezza. Tutti i peperoncini calabresi, dal Peperone Salomon al Vulcan Soverato, dal Poinsettia (peperoncino lungo) al Naso di cane piccante, sono appartenenti al genere Capsicuum e alla specie C.annum.
Il peperoncino italiano ha circa 5.000 Scoville Unit, l’unità di misura della piccantezza, il peperoncino calabrese intorno a 15.000. Niente a che vedere con il Red Savina Habanero, come detto il più piccante peperoncino al mondo, con 577.000 SU, il 3% in peso di capsaicina.
Il Peperoncino Festival di Diamante 2019
Giunto alla sua 27esima edizione il Peperoncino Festival di Diamante (Cosenza) quest’anno si terrà dall’11 al 15 settembre 2019. Si tratta dell’appuntamento culturale e gastronomico che ha luogo ogni anno nella località turistica perla della Riviera dei Cedri. La prima volta fu nel 1992, da allora è stato tutto un crescendo di iniziative e presenze. Il Festival nasce da un’idea del giornalista Enzo Monaco in occasione del Cinquecentenario della scoperta delle Americhe ed è organizzato dall’Accademia italiana del Peperoncino.
Durante i cinque giorni della kermesse, con i balconi e le finestre del centro storico e cittadino tappezzati del rosso delle “corde” di peperoncino, la gastronomia si coniugherà con gli spettacoli di strada, i convegni, le tavole rotonde, le mostre, il cinema, la satira, il cabaret, la musica e il folclore. Il lungomare vecchio di Diamante si trasformerà come ogni anno in un luogo davvero piccante, divertente, fuori dall’ordinario. Come Sua Maestà il Peperoncino vuole!
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