La lavorazione del legno in Lombardia: dalle pipe ai maestri liutai

Redazione Artigiano in Fiera
6 anni fa
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1 min

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La lavorazione del legno in Lombardia ha una tradizione antichissima e soprattutto ricca di successi. Gli artigiani lombardi si sono distinti in diversi settori e sono diventati celebri in tutto il modo per i loro prodotti, tanto che la provenienza dal territorio lombardo di alcuni manufatti in legno è stata nei secoli sinonimo di qualità. Ci soffermiamo in particolare su due produzioni in legno in cui da sempre gli artigiani lombardi si distinguono: le pipe in radica e gli strumenti musicali.

La tradizione delle pipe in radica in Lombardia

Per quanto riguarda le pipe, la loro produzione è legata soprattutto alla provincia di Varese, zona in cui viene realizzato ben il 70% dell’intera produzione nazionale. A portare la produzione di pipe in Italia è stato Ferdinando Rossi, un commerciante di articoli per fumatori milanese che, dopo essere stato in Francia ad approfondire le tecniche di realizzazione delle pipe in radica, tornò in Italia e fondò a Barasso la sua Fabbrica Rossi nel 1886.

Questa fabbrica nel corso della sua storia, ricca di successi, realizzò oltre 3400 modelli di pipe diverse, da quelle intarsiate a quelle pettinate, da quelle zigrinate a quelle setificate, da quelle sabbiate a quelle scolpite. Chiuse nel 1985 quando ormai le pipe erano diventate un prodotto di nicchia, mentre spopolavano le sigarette, ma ormai la Fabbrica Rossi aveva creato una tradizione in tutta la provincia di Varese, tradizione che ancora oggi viene portata avanti da tante piccole aziende di artigiani, che si distinguono per la loro sensibilità artistica e per una ineguagliabile abilità manuale.

Inoltre a Brebbia, inoltre, c’è il Museo della Pipa, fondato da Enea Buzzi, titolare della Pipe Briebbia s.r.l., che ha raccolto pipe di ogni tipo dal secondo dopoguerra, creando una collezione che non ha eguali al mondo. Nel museo è possibile scoprire l’evoluzione della pipa, dalle prime, antiche e rudimentali, a quelle più moderne.

I maestri liutai in Lombardia

Per capire quanto la Lombardia sia stata e sia ancora importante nella produzione di strumenti musicali in legno, probabilmente basta fare un nome: Antonio Stradivari. Il più famoso dei liutai, infatti, era di Cremona, a sua volta allievo di Nicola Amati, proveniente da una famiglia di celebri liutai cremonesi. Proprio Cremona, ma anche Brescia, sono state tra le città più importanti al mondo nell’arte liutaia fin dal Rinascimento, poi tra il Seicento e il Settecento ha vissuto e operato Stradivari, mentre tra fine Ottocento e Novecento a Milano la famiglia triestina Bisiach creò una tradizione artigiana che ha avuto una grande influenza.

Dai già citati Amati e Stradivari fino a Giuseppe Guarneri del Gesù, Ferdinando Garimberti o Giuseppe Ornati, i più grandi liutai del mondo hanno operato in Lombardia e ancora oggi la tradizione viene portata avanti in tutte le province, da Bergamo a Brescia, da Como a Lecco, da Varese a Monza e Brianza e poi ovviamente Milano, anche se la “regina” resta sempre Cremona. Si tratta nella maggior parte di piccole aziende fondate tra gli anni ’70 e i primi anni ’90 con alcune eccezioni che esistono fin dagli anni ’60 e altre eccezioni nate nei primi anni 2000. Chitarre e strumenti ad arco ambiti dai musicisti di tutto il mondo nascono proprio in Lombardia, realizzate sia a mano, seguendo tecniche antiche, sia prodotte a livello industriale, in modo da andare incontro a tutte le esigenze di qualità e di prezzo.

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